ROMA – Trentanove anni fa, la Formula 1 salutava, in maniera tragica, una leggenda come Gilles Villeneuve. Il pilota canadese, nato nel 1950, moriva l’8 maggio del 1982 a causa di un bruttissimo incidente nel corso delle qualifiche del Gran Premio di Germania a bordo della sua Ferrari, proprio nella stagione in cui rientrava un altro nome altisonante come quello di Niki Lauda dopo il ritiro dalle corse avvenuto nel 1979. L’incidente fu causato da un violento contatto con la March di Jochen Mass, nonostante il tentativo di quest’ultimo di spostarsi per far passare Villeneuve. In quel momento, la monoposto del ferrarista fece un volo impressionante, che terminò con il bruttissimo volo di Villeneuve. L’impatto fu troppo forte per salvarlo, e nonostante i pronti e immediati soccorsi, poco dopo arrivò l’inevitabile, tragica notizia.
Certo, di successi ne ha ottenuti: sei vittorie, tredici podi e molto altro figurano nel palmares di Villeneuve, il quale però non rende bene cosa il pilota canadese ha rappresentato per il mondo della Formula 1, della Ferrari e dei motori più in generale. Il coraggio, la capacità di oltrepassare i limiti, la sfrontatezza davanti a uno sport pericoloso, come insegna proprio l’episodio sopra citato, che possono avere conseguenze fatali, ma che dimostrano come per lui guidare in pista fosse la vita, di come senza la sua monoposto Villeneuve sarebbe stato, inevitabilmente, un’altra persona.
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