La stagione 2021 della Formula 1 è passata agli archivi. Per molti, questo mondiale verrà ricordato come uno dei più belli di sempre: avvincente, sorprendente, a tratti drammatico (sportivamente parlando). Una guerra di nervi, condotta sul filo dei decimi, che alla fine ha visto trionfare Max Verstappen e la Red Bull. Un binomio nato per essere vincente, e che dopo varie stagioni all’ombra del dominio di Lewis Hamilton e della Mercedes, ha potuto finalmente festeggiare la propria risalita sulla vetta del mondo. Un percorso lungo e tortuoso, agevolato anche dal grande lavoro di Sergio Perez nell’ultima parte di stagione. Ma soprattutto, realizzatosi per mano di una vettura, nel complesso, superiore a tutte le altre.
8 anni. Tanto è passato dall’ultimo trionfo mondiale della scuderia austriaca. Allora il protagonista fu Sebastian Vettel, canto del cigno di un quadriennio da assoluto dominatore. Quello fu il tramonto dell’era passata, con una nuova che si accingeva a sorgere. Monopolizzata, dal 2014 in poi, esclusivamente dalla Mercedes. E forse era destino che questo cerchio si chiudesse proprio con chi l’aveva, in un certo senso, aperto. Da quel momento, la Red Bull ha passato anni e anni a ricostruirsi, nel vano tentativo di trovare quella svolta che le potesse permettere di tornare a calcare certi palcoscenici. E quella svolta è arrivata proprio quest’anno. Guarda caso, l’ultimo prima dell’inizio di una nuova, ulteriore, età della Formula 1. Per questa stagione, gli uomini del Team hanno concentrato tutte le loro risorse nell’inseguire la corona iridata, costruendo una vettura, la RB16B, semplicemente perfetta. Ogni suo particolare è stato portato all’estremo per racimolare anche un mezzo decimo. E passo dopo passo, aggiornamento dopo aggiornamento, la monoposto si è guadagnata lo status di macchina da battere, capace di adattarsi a ogni condizione di tracciato e di meteo. E questa, è stata la vera chiave di volta del campionato.
Tutti gli investimenti fatti su di lui sono stati ripagati. La scommessa della Red Bull è stata vinta. Max Verstappen è il nuovo campione del mondo, a dimostrazione di come Helmut Marko ci avesse visto molto lungo su di lui. Un trionfo costruito in 5 anni: sì, perché tanto è passato da quel lontano 2016, anno in cui l’olandese veniva promosso in squadra dopo l’apprendistato in Toro Rosso. Già dall’esordio vittorioso a Barcellona si era capito che c’era qualcosa di speciale in lui. Un qualcosa che, anno dopo anno, si è fatto sempre più forte, sempre più grande. Una maturità costruita nel tempo, passata per varie bastonate prese in queste stagioni: si ricordino i tanti incidenti provocati da lui, alcuni anche decisivi per le sorti di gare e mondiali (chiedere alla Ferrari per info dettagliate). Ma da quei momenti da vero Mad, Max è riuscito ad emergere per il fenomeno che è. Senza abbandonare il suo istinto da killer, sia chiaro. Ma anzi, evolvendolo sempre di più, adattandolo alle esigenze di chi gli sta intorno. Un processo che, con il trionfo di Abu Dhabi, che gli è valso il primo Mondiale in carriera, si può definire completato.
Per anni in casa Red Bull si è cercata la degna spalla di Verstappen. In tanti ci hanno provato: da Ricciardo a Gasly, passando per Albon. Tutti hanno fallito, chi per un motivo e chi per un altro. Per questo, oggi, la scelta di puntare su Sergio Perez acquisisce ancor più valore. Ma d’altronde, la carriera del messicano parlava per sé. Le sue qualità da grande combattente, unite a una visione e gestione della corsa seconda a pochi, hanno permesso alla scuderia di fare quello step in avanti che serviva per tornare al top. E in più, hanno permesso a lui di giocarsi l’opportunità della vita, colta con pieno merito. Tutto ripagato dalla clamorosa difesa su Hamilton ad Abu Dhabi, momento più alto della sua stagione, al pari del successo a Baku. Due chiari esempi di come la Red Bull abbia scelto bene lo scudiero di Max. Nella speranza, per loro, che possa confermarsi così anche nella prossima stagione, quando niente sarà più come prima.
Fonte: https://www.circusf1.com/2021/12/f1-2021-red-bull-e-verstappen-sul-tetto-del-mondo-anche-grazie-a-perez.php
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