ePrix Roma, Vandoorne trionfa in gara-2

Così è Nato-Wehrlein-Vandoorne il trio che guida il gruppo, dura poco perché Wehrlein attacca e supera la Venturi, portandosi dietro Vandoorne. 

Wehrlein, Attack Mode neutralizzato

Il primo momento chiave della corsa è l’attivazione dell’Attack Mode da parte di Vandoorne, dopo 14 minuti, mossa dalla tempistica ideale perché non perde la posizione il belga: tutti i più immediati inseguitori fanno la stessa mossa. Wehrlein, due minuti più tardi, ma è un Attack Mode che costa la posizione e lo porta a inseguire la Mercedes.

La neutralizzazione con Full Course Yellow per l’impatto a muro di Di Grassi, tamponato da Buemi, è un colpo cruciale per il pilota Porsche, che non può sfruttare l’Attack Mode e si ritrova la Mahindra di Sims incollata. Davanti Vandoorne ha quasi 3” di vantaggio: un abisso.

Sims beffa Pascal

Alla ripartenza, 25 minuti dalla bandiera, Sims è lesto e passa Wehrlein. Vandoorne apre il gap e arriva a superare i 5” su Sims, quanto basta per poter gestire al meglio anche l’energia e riportare la carica entro livelli di sicurezza per arrivare al traguardo.

Tutto deciso, tutto finito? Per nulla. Vandoorne-Sims-Wehrlein, poi Nato e Mortara, si va così ai meno 15 minuti dal traguardo. Le emozioni continuano con anche la seconda Audi a muro, stavolta fa tutto Rast, che sbaglia, va sullo sporco, perdere aderenza e finisce la gara contro le barriere. 8 minuti alla fine e Safety Car a compattare il gruppo. Tutto il lavoro di Vandoorne per costruire un margine su Sims e Wehrlein, vanificato. 

Un giro per decidere l’ePrix

La macchina di sicurezza fa il passo fino alla scadenza del tempo di gara, resta un solo giro di corsa libera. E le emozioni non mancano. Davanti non accade nulla, Vandoorne controlla Sims e va a vincere. Sul podio finirebbe Nato, dietro Sims, se non fosse che resta senza energia e subito dopo la conclusione dell’ePrix viene penalizzato, con Wehrlein a guadagnare il podio. Edoardo Mortara si ritrova in condizioni simili al compagno di scuderia, con in più le acrobazie per difendersi dagli attacchi in bagarre con Guenther ed Evans. 

L’ultimo colpo di scena lo regalano Bird, De Vries e Rowland: si contendono la posizione, la nona, ma l’esito è Bird e De Vries ritirati, contro le barriere. Rowland con loro, lungo nella via di fuga, ma in grado di ripartire.

Stoffel di un altro pianeta

“Ieri è stato brutto perdere con quanto è successo, avevo fiducia però perché la macchina era buona e il team ha fatto una strategia incredibile, mi ha reso la vita un po’ più semplice. Sims dietro Safety Car era incollato, mi ha toccato, non è un bel feeling quando guidi la gara ed entra la Safety Car, però sapevo cosa fare”, racconta Vandoorne a caldo.

Sorpasso dubbio

Per Sims, primo podio con Mahindra, “Dopo il Full Course Yellow ho reagito bene alla ripartenza, ho visto un buco sulla destra e mi sono buttato, ho preso la posizione su Pascal ed è stata una bella sensazione”. Wehrlein che non è altrettanto certo di quanto accaduto: “In generale è un buon risultato il podio, però ero primo oggi e mi sembrava di essere molto veloce durante la gara. È stato un po’ simile a quanto successo a Riad, veloce all’inizio e poi un calo. Stoffel era di un altro pianeta oggi e non ce l’avrei fatta. Gli altri erano su obiettivi diversi di energia, sono stato fortunato a terminare la corsa. Sims mi ha superato ma secondo me è stato ancora sotto bandiera gialla. Tant’è. Prendo un podio, il primo per me con Porsche, sono contento comunque”.

Dietro i primi tre, l’ePrix di Roma vede Mortara quarto, Guenther, Evans, Da Costa, Buemi, Blomqvist e Mueller, a chiudere la top ten.

Il prossimo appuntamento della Formula E sarà a Valencia, ancora una duplice appuntamento il 24 e 25 aprile, su un circuito modificato rispetto alla tracciatura ordinaria del Ricardo Tormo. 


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori

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