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Tie break a parte, non è una bella partita la semifinale di Del Monte Coppa Italia tra Lube e Itas, ma nonostante tutto regala emozioni a non finire. Civitanova arriva fino all’anticamera dell’Inferno, sta per immolarsi davanti a una Trento in versione Cerbero a tre teste (nella fattispecie Lisinac, Giannelli e Russell) ma poi trova nel suo DNA di squadra vincente la forza per rialzare la testa e ripartire da zero,si aggrappa ai possenti muscoli di Leon e alle parallele di Rychlicki e porta a casa una partita data quasi per scontata da tutti, ma divenuta piuttosto un incubo.
Ma veniamo alle pagelle.
Simon . Per due set è preda delle magie di Giannelli: si muove lento e goffo lungo la rete e finisce anche in panchina. Ma quando rientra nel 4° set lascia sulla panchina tutti i fantasmi e in un set solo sigla 11 punti, con 4 muri e attacchi di rara bellezza.
Rychlicki . A vederlo in riscaldamento sembra quasi claudicante,ma poi accende la luce e sulla parallela è infermabile (forse Trento gli lascia fin troppo spazio su quel colpo). Bene anche in battuta, dove dà costantemente il suo supporto alla squadra.
Leal . Partita sull’ottovolante per il cubano, che in attacco non riesce proprio a trovare ritmo e chiude con ben 7 murate subite, un’enormità per lui. Fatica anche in ricezione, mentre è a muro che si fa sentire trovando 4 block personali.
Anzani . Primi due set in sordina, non cercato da Bruno e in difficoltà nel seguire le traiettorie infuocate di Giannelli al palleggio. Ma nel quarto un suo super recupero su una palla ormai persa e una gran difesa sono il segnale che Civitanova c’è e ci crede, e ridanno forza e vigore ai suoi.
Juantorena . Parte anche lui lento, fatica a trovare il ritmo sulle alzate di Bruno e soffre anche in ricezione. Poi come d’incanto sveste i panni del giocatore in difficoltà e torna lucido e spietato in attacco e anche in ricezione cresce parecchio.
Bruno . Nei primi due set non sa più a che santo votarsi, le ricezioni latitano e anche se prova a forzare il gioco non ha effetti positivi, anzi. Decide allora di rallentare la marcia, scendere un gradino per far trovare ai compagni ritmo, e poi li accompagna in un crescendo rossiniano stupendo.
Balaso . In ricezione è messo sotto pressione parecchio, ma è in difesa che dà il contributo maggiore, aiutando i suoi compagni di squadra a ritrovare fiducia e a ripartire.
Giannelli . Nei primi due set guida Trento con polso fermo e sicuro, veloce e preciso, e regala chicche ai suoi attaccanti, in particolare Russell e Lisinac. Ma nel terzo, con Cebulj che inizia a soffrire in ricezione e attacco, perde un po’ il bandolo della matassa e finisce risucchiato come la squadra nelle sabbie mobili, faticando troppo soprattutto a muro.
Vettori . Partita in chiaro scuro per lui, che approfitta spesso di un muro che marca molto Lisinac, ma fatica a mettere giù i palloni chiave. Molto meglio a muro, dove rispetto al solito è molto più composto e invadente.
Russell . Due set mostruosi chiusi con quasi il 90% in attacco, ma poi anche per lui arrivano momenti meno rosei. Bravissimo a chiudere senza errori in attacco e con quasi il 50% in ricezione, sicuramente il migliore dei suoi.
Cebulj . Tiene il ritmo un set ma poi, pur senza crollare in ricezione, sbanda tanto in attacco e dal suo calo parte la riscossa di Civitanova. Un peccato perché con la pipe è sempre devastante, ma in prima linea stasera fatica davvero troppo.
Lisinac . 43 punti nelle ultime due partite sono un bottino che certi centrali racimolano in un girone intero… Imperioso in attacco, granitico a muro e duttile al servizio dove alterna colpi di clava a colpi di fioretto. Di più non gli si può davvero chiedere, ma mezzo voto in meno per l’errore, purtroppo gravissimo, sul finire di tie break.
Candellaro . Bene in attacco, anche se come spesso accade Giannelli gli alza con il contagocce. Fatica più del solito a muro, dove avrebbe potuto dare una mano maggiore alla sua squadra.
Grebennikov . Si presenta alla Unipol Arena con una difesa ad un braccio su Juantorena da standing ovation. Poi continua a volare su ogni pallone e già che c’è si permette il lusso di chiudere con il 70% di ricezioni positive. Insomma, semplicemente il numero 1.
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