SuperNews ha intervistato Giuseppe Ottaviani, ex giocatore della Sieco Service Ortona e futuro schiacciatore della New Mater Castellana Grotte, squadra di pallavolo del campionato di Serie A2. Il pallavolista classe ’91 ha raccontato alla nostra redazione le sue esperienze sportive, quella nella M.Roma dal 2010 al 2012, le tre stagioni nella Tuscania Volley, il periodo da giocatore della Monini Spoleto e l’esperienza nell’Ortona dello scorso anno, per poi svelarci le sue ambizioni e i suoi obiettivi futuri. Ottaviani, infine, ci ha parlato del suo ruolo e di cosa necessita uno schiacciatore per essere un giocatore di alto livello.
Come nasce l’amore per la pallavolo?
E’ nato in maniera spontanea. Ho seguito le orme di mio padre, che ha giocato a pallavolo fino a 50 anni. Andavo a vedere le sue partite. Inoltre, ho due zii che hanno una società di pallavolo a Viterbo, quindi sono cresciuto respirando il volley. Poi, dall’under 14, è sbocciato definitivamente questo amore.
L’anno scorso giocavi nella Sieco Service Ortona, arrivata quarta in classifica nel campionato di Serie A2, a due punti dal terzo posto. E’ un risultato che sta stretto o ne siete contenti?
La scorsa stagione è stata fantastica. La cosa più importante, quando si gioca a pallavolo, è creare un gruppo che si diverta giocando e che ottenga risultati, ed è quello che è successo. E’ stato il gruppo migliore che io abbia mai avuto in carriera. Quest’unione ha favorito gli ottimi risultati raggiunti: abbiamo fatto un girone di andata mantenendo sempre la prima posizione in classifica, nonostante le opinioni di molti, che a inizio campionato ci consideravano una squadra “da salvezza”. Abbiamo dimostrato come l’affiatamento e la forza del gruppo possano garantire una stagione sopra le righe.
Il prossimo anno sarai un giocatore della New Mater Volley. Cosa ti ha spinto ad accettare la proposta del Castellana Grotte?
Ho ricevuto questa chiamata importante, e non ci ho pensato troppo ad accettare. Il Castellana Grotte è una società che storicamente ha sempre investito tanto nella pallavolo. Sarei rimasto volentieri ad Ortona, ma alcuni problemi derivanti dalla crisi economica avevano cambiato lo scenario. Ho aspettato, poi è arrivata la chiamata della New Mater e non ci ho pensato due volte: ho firmato.
Hai giocato per tre stagioni nella Tuscania Volley. Come definiresti la tua esperienza in questa squadra?
Tuscania è la squadra in cui sono diventato grande. Sono arrivato in squadra a vent’anni, ho disputato due campionati di Serie B, vincendo il secondo. La società mi ha quindi permesso di giocare nel campionato di A2, e da quel momento è nata la mia carriera professionistica. Per me, Tuscania è casa.
Dal 2010 al 2012 sei stato nella M. Roma, nel campionato di Serie A1. In questa squadra c’erano nomi importanti come Cisolla, Corsano, Zaytsev. E’ stata una delle esperienze che ti ha fatto crescere di più, insieme a quella in Tuscania?
Nei due anni alla M.Roma ho fatto parte del gruppo, ma non della rosa. Mi allenavo con i giocatori titolari, ero il ragazzo delle giovanili a disposizione della squadra. E’ in questa società che ho iniziato a muovere i primi passi di volley professionistico. E’ stato importante conoscere e allenarsi con pallavolisti del calibro di Cisolla, Zaytsev, Corsano. Per un giovane, entrare in contatto con giocatori di questo livello è sempre un’esperienza formativa.
La squadra più forte che hai affrontato?
Il Piacenza di due anni fa.
Hai dei rimpianti? Hai lasciato passare dei treni che avresti voluto prendere?
No, per fortuna non ho rimpianti, poiché tutte le stagioni che ho giocato sono state importanti per me. Credo di aver dato qualcosa in ogni squadra, quindi per ora non ho rimpianti.
Cosa rende forte uno schiacciatore, oltre la forza fisica?
Esiste uno schiacciatore attaccante e uno schiacciatore ricevitore. Io sono uno schiacciatore più tecnico, che dà più equilibrio nella fase di seconda linea. Credo che ciò che faccia la differenza sia proprio questo, la ricezione, poiché nell’alto livello se lo schiacciatore sa ricevere bene aiuta a far girare meglio la squadra, anche se il fondamentale più importante è l’attacco, perché è con quello che si vince la partita, ma dal mio punto di punta è la ricezione il valore aggiunto.
Con quale dei tuoi allenatori hai avuto un rapporto speciale?
Sicuramente con Tardioli, il coach che ha sostituito l’allenatore dello Spoleto in corso d’opera. Ho avuto un ottimo rapporto con tutti, anche con Nunzio Lanci, l’allenatore dell’Ortona, con cui mi confidavo e scambiavo anche pareri tattici e tecnici.
Hai un ricordo importante della stagione giocata a Spoleto?
Sì, è legato ad una partita. A Spoleto ero arrivato per giocarmi il posto da titolare, avevo tutto da dimostrare. Una volta conquistato il posto, la situazione si è complicata con l’acquisto di Fedrizzi, che metteva nuovamente in dubbio la mia titolarità. La partita che ha convinto definitivamente è stata quella contro Potenza Picena, in cui il mister ha deciso di schierarmi da titolare e in cui ho fatto una partita davvero importante: realizzai una serie di battute che hanno dato una volta alla partita e che ci hanno portato alla vittoria. Dopo quella gara, ho conquistato la fiducia del mister e della società.
Il tuo prossimo obiettivo?
Il mio prossimo obiettivo è fare qualcosa di importante, non voglio sbilanciarmi tanto, perchè porta male, ma voglio fare qualcosa di molto importante al Castellana Grotte, perché è una società costruita per lottare fino in fondo in ogni competizione e per ambire al massimo, e voglio dimostrare di essere un giocatore che può giocare ad altissimi livelli.
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