Intervistato dal giornale australiano Canberra Times, il direttore gli Austalian Open Craig Tiley si è detto fiducioso che il torneo 2021 si svolgerà regolarmente il prossimo gennaio, nonostante il paese sia ancora in un regime di frontiere chiuse e quarantena obbligatoria.
Nell’intervista Tiley ha categoricamente escluso di organizzare il torneo a Melbourne se i giocatori fossero ancora costretti a due settimane di quarantena, ma sta lavorando alacremente con i governi statale e federale per ridurre le restrizioni ai confini, con l’approvazione speciale di una “bolla” per l’élite mondiale del tennis.
“Se un giocatore deve mettersi in quarantena ed essere bloccato in hotel per due settimane prima del torneo, questo non si disputerà affatto. Non puoi chiedere ai giocatori di starsene in quarantena per due settimane chiusi in camera e quindi essere pronti per giocare un Grande Slam”. Per Tiley, se il sistema in voga attualmente resterà questo, i giocatori semplicemente non si presenteranno.
“In questo momento la sfida che abbiamo è che i confini sono ancora chiusi, quindi abbiamo un piano sulla base del fatto che le frontiere saranno di nuovo aperte, o di condizioni speciali. Stiamo lavorando con tutti i governi statali, accettiamo completamente che chiunque provenga dall’estero debba sottoporsi a due settimane di quarantena. Quello che stiamo negoziando, o quello su cui stiamo cercando di avere un accordo, è che si possa creare e gestire un ambiente di quarantena dove possono allenarsi e andare tra l’hotel e i campi in quelle due settimane“.
Il riferimento resta quello implementato a US Open, che alla fine ha consentito il regolare svolgimento del torneo. Tiley spera che l’Australian Open si svolgerà con il 25% di capacità di fan sugli spalti, e con tutti i giocatori autorizzati a disporre di un entourage di tre persone. Tiley spera anche che l’intero programma estivo resti confermato, inclusa la multi-city ATP Cup, ma ciò è subordinato alla riapertura dei confini statali.
“Il tempo inizia a stringere, abbiamo bisogno di impegni da parte dei governi e degli ufficiali sanitari”, ha dichiarato. “Abbiamo bisogno di sapere nelle prossime due settimane, massimo un mese, che questo è ciò che può accadere: i confini si apriranno e potremo organizzare un evento multi-città. Se non possiamo organizzare un evento multi-città, dobbiamo riconsiderare tutto”.
Se i confini non verrano riaperti, Tiley non ha escluso l’ATP Cup e potenzialmente i tornei di Brisbane, Adelaide e Hobart International possano disputarsi tutti a Melbourne, proprio come il Cincinnati Open è stato organizzato a Flushing Meadows prima degli US Open.
“Tutte le possibilità restano sul tavolo. Noi ce la metteremo tutta, siamo aperti ad ogni possibilità realistica” conclude Tiley.
Marco Mazzoni
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