Siviglia-Manchester United 2-1: gli inglesi sprecano, gli spagnoli vanno in finale

COLONIA – Diventa sempre più complesso ostinarsi a cercare qualcosa che scorra secondo logica in questo pazzo agosto di calcio europeo. Per larghissimi tratti, il Manchester United è sembrato padrone del campo nella prima semifinale di Europa League. Ha tenuto il Siviglia alle corde, ha sfiorato a più riprese il gol che avrebbe steso gli spagnoli. Alla fine, complice una sola distrazione difensiva, sono gli spagnoli a festeggiare, confermando quell’insondabile affinità con la seconda competizione continentale: quarta finale nelle ultime sette edizioni, e le tre precedenti si sono concluse tutte con gli andalusi ad alzare il trofeo, ideale seguito delle due coppe vinte nel 2006 e nel 2007. I “Red Devils” avevano perso una sola gara dalla ripresa post lockdown, la semifinale di Fa Cup contro il Chelsea: anche stavolta, a un passo dal traguardo, Maguire e compagni si sono arresi.Bono, l’eroeIl grande protagonista di serata, anche più dei marcatori Suso e de Jong, è il portiere Bono, all’anagrafe Yassine Bounou, arrivato in prestito dal Girona. Un onestissimo mestierante del ruolo, classe 1991, con meno di 70 presenze in carriera nella Liga. Il perfetto profilo del “dodicesimo”, lo scudiero del titolare Vaclik, infortunato per questo rush finale di stagione. Un ruolo caro al d.s. Monchi, che per anni è stato l’estremo difensore di riserva del Siviglia, prima di diventarne l’architetto dietro la scrivania. Bono ha tenuto a galla il Siviglia quando la difesa imbarcava acqua in maniera allarmante, graziato in parte anche dagli errori di mira di Greenwood e, soprattutto, Martial. Non hanno convinto, gli spagnoli, ma a Lopetegui va il merito di aver messo qualche sassolino nell’ingranaggio del Manchester United quando la partita pareva ormai indirizzata sui binari dei “Red Devils”: non tanto dopo il vantaggio siglato da Bruno Fernandes su rigore in avvio, quanto a inizio ripresa, quando gli attaccanti di Solskjaer si presentavano davanti a Bono con enorme facilità. Lopetegui ha richiamato il generoso Ocampos ed En-Nesyri, inserendo Munir e de Jong e ritrovando dai suoi attaccanti quel minimo di pressione che andava a sporcare la prima costruzione del Manchester United. Un piccolo accorgimento che ha permesso alla difesa di ritrovarsi, di non rendersi troppo esposta alle verticalizzazioni di Bruno Fernandes e alle conduzioni palla al piede degli altri giocatori d’attacco dello United.La partitaAl Manchester erano bastati nove minuti per sbloccare lo stallo: entrata fuori tempo massimo di Diego Carlos su Rashford, che riusciva comunque a concludere. L’intervento, con il piede decisamente alto, veniva giustamente ritenuto falloso da Brych. Dal dischetto Bruno Fernandes si confermava un cecchino implacabile, sparando sotto la traversa. La squadra di Solskjaer ha forse esitato fin troppo in questo frangente, sfiorando il raddoppio solo con una ripartenza ben condotta dall’ex Sampdoria e mal conclusa dal destro sgangherato di Fred. Il Siviglia ha quindi avuto modo di respirare, di ricominciare a proporre con insistenza le combinazioni sulle corsie, andando a dama con la sovrapposizione di Reguilon sul filtrante di Ocampos, bravo a trovare un Suso isolatissimo e glaciale sul palo opposto. A inizio ripresa, come già accennato, lo show degli inglesi. Prima Bruno Fernandes a pescare il taglio di Greenwood alle spalle di Reguilon, stop e tiro di ottima fattura, bravissimo Bono a chiudere tutto in uscita; quindi un altro invito, stavolta da destra, di Fernandes, con Martial che controlla di petto e calcia scaldando i guanti del portiere; ancora Martial, perfetto nel “mangiarsi” Banega in pressing e nel chiedere lo scambio stretto a Pogba, salvo poi concludere addosso a Bono; infine il terzo tentativo del numero 9, infilatosi centralmente con estrema facilità ma decisamente meno abile nel tentativo di dribbling ai danni dell’estremo difensore. Una mareggiata da quattro occasioni nitide nel giro di dieci minuti che il Siviglia ha gestito anestetizzando il match, alternando sporadica pressione a minuti di difesa in controllo, come quei tennisti che si limitano a rimandare la palla dall’altra parte, contando sull’errore non forzato dell’avversario. Un errore arrivato puntualmente a 12′ dalla fine. Vazquez, appena entrato, per Jesus Navas, uno che era già in campo 14 anni fa, quando il Siviglia vinceva la sua prima, allora, Coppa Uefa, e l’eroe della finale contro il Middlesbrough era Enzo Maresca. Il capitano legge il posizionamento della difesa inglese e mette in mezzo per de Jong, al suo primo gol europeo con la maglia del Siviglia. Lindelof non lo segue, Wan-Bissaka rimane in contemplazione, l’olandese ringrazia, insacca e porta i suoi in finale. Un solo errore, in questo pazzo calcio di agosto, dove si balla costantemente sul filo dell’eliminazione, basta e avanza per cadere.SIVIGLIA-MANCHESTER UNITED 2-1 (1-1)Siviglia (4-3-3): Bono; Navas, Koundé, Diego Carlos, Reguilon; Jordan (43′ st Gudelj), Fernando, Banega; Suso (30′ st Vazquez), En-Nesyri (10′ st de Jong), Ocampos (10′ st Munir). All.: Lopetegui
Manchester United (4-2-3-1): De Gea; Wan-Bissaka (43′ st James), Lindelof, Maguire, Williams (43′ st Fosu-Mensah); Pogba, Fred; Greenwood (48′ st Ighalo), Bruno Fernandes, Rashford (43′ st Mata); Martial. All.: Solskjaer
Arbitro: Brych (GER)
Reti: 9′ pt rig. Bruno Fernandes, 26′ pt Suso, 33′ st de Jong
Ammoniti: Diego Carlos, Munir, Maguire, Williams, Rashford
Recupero: 2′ e 6′

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