Nick Kyrgios, assente dal tennis da febbraio, negli ultimi mesi ha rilasciato una serie di interviste in cui ha scelto di stare lontano da questo sport fino a quando la pandemia continuerà a condizionare gli spostamenti tra i continenti. Il 25enne tennista ha aperto il suo cuore a “The Age” e ha ricordato i tempi in cui pensava di abbandonare questo sport.
“Quest’anno ho consultato uno psicologo all’inizio della stagione, prima dell’ ATP Cup. Ho anche pensato che fosse il momento di prendermi un anno sabbatico, di cercare la mia felicità altrove. All’epoca non riuscivo nemmeno a vedere un campo da tennis davanti ai miei occhi, non volevo essere li. Non avevo nessuna motivazione, non sentivo che il tennis potesse farmi crescere come persona. Non mi rendeva felice, mi toglieva persino delle energie”, ha confessato l’australiano su come si è sentito all’inizio del 2020.
Kyrgios si rammarica di aver consultato degli psicologi. “Tutto quello che mi hanno detto era sbagliato. Alla fine ne sono uscito da solo. Ci sono cose che dobbiamo fare da soli. Mi han messo in testa molte cose che non erano vere. Mi pento di averli ascoltati”.
L’australiano ha anche detto che è stato il suo grande amico Jack Sock, ex Top ten, il suo più grande sostegno in questa fase molto complicata della sua vita.
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