Lorenzo Musetti ha rilasciato una bella intervista ad Alessandro Mastroluca, pubblicata oggi sul Corriere dello sport. Il nostro talento ha raccontato come sta vivendo questo momento magico, dopo l’esplosione agli Internazionali BNL d’Italia, e qualche curiosità sulla sua vita. Ne riportiamo le parti più significative.
“E’ stato un mese incredibile, non ce l’aspettavamo. Abbiamo lavorato tanto, il livello di tennis c’era. Mancava un po’ di continuità a livello delle partite. L’anno scorso e all’inizio di questa stagione, ho avuto tanti alti e bassi e questo condizionava anche il mio ranking, le mie vittorie. Siamo riusciti ad aggiustare la parte mentale, della fiducia, prendendo convinzione soprattutto dopo il Challenger di Trieste. Lì ho giocato un ottimo torneo, e da quel momento è stata una scalata. La cosa che mi rende più fiero è vedere che viene ripagato il tanto lavoro che c’è dietro”.
“A casa sono molto contenti. Il taglio dei capelli? Sono stati proprio i miei che mi hanno spinto a farlo, iniziavano ad essere un po’ troppo lunghi…”.
Giocare tanti Challenger in Italia è stato importante: “Più della possibilità di non spostarsi, è stato significativo ricevere tante wild card in tornei che si sono rivelati importanti per la mia crescita, e devo sicuramente ringraziare la Federazione per questo. (…) Sono stato bravo e fortunato a sfruttare quelle wild card. Ora speriamo di non doverne fare più uso”.
“Programmazione 2021 più ambiziosa? Non ne abbiamo parlato con Simone (Tartarini, il suo coach, ndr), ma penso di sì. L’obiettivo è entrare in tabellone all’Australian Open, vorrebbe dire essere tra i primi 100 o molto vicino. Da lì in poi, quando finirà questa stagione, decideremo come affrontare la prossima. Ma visto che il livello c’è, posso cercare di giocare più tornei ATP invece dei Challenger”
Il focus si sposta sull’allenamento, la chiave dello scatto in avanti di Musetti: “Non sono cambiate le routine, c’è solo un po’ più di consapevolezza da parte mia sul fatto che la continuità si trovi soprattutto in allenamento. Prima c’erano giornate in cui ero nervoso, non mi allenavo al meglio. Anche in allenamento sentivo di avere alti e bassi. Sto cercando di cambiare su questo aspetto e i miglioramenti durante le partite, i tornei, si sono visti. Ma bisogna lavorarci ancora”.
Una nota sulla preparazione dei match e il dopo partita: “Provo qualche schema prima del match, lo trovo utile e funzionale alla mia personalità e al mio tipo di gioco. Mi è capitato di rivedermi in tv proprio con Simone in camera. L’analisi della partita la facciamo sempre e alla fine combacia. Anche se in campo magari non sono riuscito a fare qualcosa, me ne accorgo. E le mia analisi coincide con quella di Simone. E penso che sia importante, credo che questa consapevolezza sia la svolta del mio miglioramento“.
“Il mio colpo preferito? Forse è il rovescio lungo linea, quando è vincente e la palla va dove vorrei”.
“Ascolto molta musica, nella mia playlist c’è un po’ di tutto, moderna ma anche tanta musica anni 80 e 90, rock e non solo. Guardo anche le serie su Netflix in camera”.
“I social? è normale usarli per la mia generazione, quello che uso di più è Instagram. Ho solo quello e Facebook”.
“Un pregio e un difetto? Forse bisognerebbe chiederlo a qualcun altro. Il pregio è sicuramente che so ascoltare, e credo che sia una bella cosa. Un difetto è che a volte sono un po’ pigro“.
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