A pochi giorni dal cinquantesimo compleanno festeggiato il 16 Maggio, la campionessa Gabriela Sabatini, vincitrice di ben trentasette titoli in carriera tra cui l’US Open del 1990, ha rilasciato una interessante intervista al quotidiano argentino “La Nación“.
La campionessa argentina, in attesa di poter tornare in Svizzera, attualmente si trova a Miami e sull’emergenza Coronavirus ha dichiarato: “Sono qui, cercando di far passare queste giornate così strane che stiamo vivendo, difficili da gestire, perché ti passano tante cose per la testa. Non mi posso lamentare di niente, mi trovo in un luogo molto comodo, Miami, dove si può uscire, si può fare sport all’aperto, che è una cosa buona. Sono qui, aspettando di poter rientrare in Svizzera prima o poi. L’umore? Bisogna far rallentare un po’ il cervello, perché l’essere umano è abituato a programmare, a pensare nel futuro, a fare piani. Nel mio caso è lo stesso: mi muovo in continuazione, per cui la mente comincia a pensare a tutte queste cose e tutto diventa difficile, soprattutto di sera a volte fatico un po’ a dormire, come penso che succeda a tutti. Penso alla gente che sta attraversando davvero un brutto periodo per la situazione economica… sono pensieri che fanno capolino e come fai a fermarli e non pensare? È molto difficile”.
Gabriela Sabatini ha dichiarato di essere stata fortunata ad aver avuto la possibilità di intraprendere una carriera nel tennis, sport che l’ha aiutata a maturare: “Sono una persona fortunata. Ho potuto viaggiare, conoscere il mondo, avere amici ovunque. Tutto questo forse non lo avrei avuto. Questa esperienza mi ha fatto crescere e mi ha aiutato a maturare. Ero una persona timida e introversa: negli anni della scuola media ero molto chiusa e condizionata dalla timidezza. Il tennis, dovermi esprimere mi ha aiutata moltissimo nella mia personalità. Ovviamente ho sempre preferito difendere la mia sfera privata, perché sono fatta così e così mi sento più a mio agio; ma il tennis è meraviglioso: il contatto con la gente mi fa stare bene. E adesso me lo godo ancora di più.”
Sulla domanda relativa alla gestione della pressione, la campionessa argentina ha dichiarato:” Sì, credo che sia stato l’aspetto più duro: gestire questa situazione, separare le cose, perché qui e là sentivo giudizi che non mi facevano stare bene, che mi facevano soffrire, per cui ho dovuto separare i piani e concentrarmi quasi esclusivamente nel gioco, nel tennis, nei miei obbiettivi. E questo mi ha aiutato. Però non so se sarebbe così bello stare nei passi di Jordan per qualche giorno… Bisogna saperlo gestire, dev’essere una fatica incredibile a quei livelli.”
In merito alla difficoltà di essere soggetta alle attenzioni mediatiche e alle grandi aspettative riposte dai media ad inizio carriera, Gabriela Sabatini ha affermato: “Sì, soprattutto all’inizio, perché parliamo di quando avevo 16, 17 anni e cominciava la storia della fama, dei giornali che parlavano di me e a volte fa male quando si scrivono cose che non si conoscono davvero. È lì che bisogna separare i piani e imparare come funziona, non uscire dal proprio terreno, seguire gli obbiettivi e la professione. Questo mi ha permesso sempre di restare concentrata. Devi trovare un equilibrio: isolare la tua parte più privata, senza smettere di essere te stessa, e senza che questo incida su tutto il resto.”
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