Gianluca Mager: “Esordio in Davis? Ho provato gioie indescrivibili. Adesso la priorità è la salute” (AUDIO)

Gianluca Mager nella foto

Gianluca Mager è stato ospite di Luca Fiorino, telecronista di SuperTennis TV, nel podcast “Tennis ai tempi del Coronavirus”: il venticinquenne sanremese ha trattato numerosi argomenti, dall’epidemia di Coronavirus che sta creando scompigli alla stagione agonistica fino all’esordio in Coppa Davis, passando per i ricordi più belli della sua giovane carriera fino ad arrivare agli obiettivi futuri.

L’annullamento di Wimbledon e la sospensione fino al 13 luglio: “La voce sulla cancellazione di Wimbledon circolava già prima dell’ufficialità. Me l’aspettavo, non sono stupito. La priorità è la salute, questo è uno sport in cui si riuniscono persone provenienti da ogni parte del mondo: è giusto che si possa riprendere quando ci saranno le condizioni di sicurezza“.

Chiamata in Coppa Davis ed esordio con la Corea del Sud al TC Cagliari: “E’ stato veramente bello ed emozionante. Flavio (Cipolla, ndr) sapeva già della mia convocazione prima della partita con Thiem ma non me l’ha detto subito. Ho provato gioie indescrivibili, quando uno inizia a giocare a tennis sogna di gareggiare con la maglia della nazionale: vincere, poi, è stato ancora più bello. Chi esordisce in Davis deve fare il proprio discorso alla vigilia, io ho fatto il mio: ho passato una settimana fantastica con un gruppo eccezionale, non mi è mancato nulla“.

Reazione al tweet di Nick Kyrgios dopo la finale di Rio de Janeiro: “Ho letto quello che ha detto, ma non è una cosa riferita a me. Da quel poco che posso sapere, non ama la terra rossa e si è chiesto perché ci siano quei tornei sulla terra in Sudamerica. Non so bene come sia andata a finire la cosa, ma non mi sono interessato. Non lo conosco, non ci ho mai parlato: ci siamo visti 2-3 volte negli Slam, è un talento incredibile“.

La ripartenza: “Sono pronto, soprattutto se mi si chiede da lottare sono il primo. Aspettiamo e vediamo di capire quando si ricomincerà, anche se ho paura che non sia a luglio. C’è il problema della competitività, serve giocare per trovare il giusto livello di forma ed è importante anche l’aspetto economico: si può fare tranquillamente una stagione senza lo stop a dicembre, vedremo quale sarà la decisione“.


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/

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