Sciopero benzinai, forse non era il caso

Con tutto il rispetto, fatichiamo a capire. E non per lanciare strali da “comode poltrone”, ma proprio perché non comprendiamo come si possa anche solo pensare di interrompere un servizio come quello di distribuire (vendere) la benzina che è servizio privato, ma praticamente pubblico, pur non essendo riconosciuto come tale.

La serrata

Pare infatti che da domani sera (mercoledì 25 marzo) scatti una serrata dei distributori di benzina in autostrada (ma anche raccordi e tangenziali), serrata che poi passerà lungo la viabilità ordinaria. Sempre che nel frattempo non succeda qualcosa. Il motivo della decisione? Semplice, la categoria – parliamo di 100.000 persone – si sentono esclusi, non tutelati dallo Stato/Governo che non considera anche loro, nell’ambito degli aiuti per questo periodo di pesantissima crisi. A fronte di un volume di affari (leggi movimentazione macchine) ridotto dell’85%, continuano a rischiare ogni giorno la salute in condizioni sanitarie precarie, vista l’assenza di qualsiasi approvvigionamento di mascherine.

Motivazioni giuste?

Ora, nessuno nega una realtà tanto oggettiva quanto scontato se è vero che nemmeno gli ospedali in prima linea hanno tutto quello che serve per affrontare un’emergenza della portata indotta dal Coronavirus. Ma certo non può essere un motivo per interrompere un servizio sociale di questa importanza. E come la mettiamo con le autoambulanze che trasportano i malati? Con i Tir che trasportano i beni di prima necessità, come quelli alimentari e la lista sarebbe lunga, compresa la mobilità delle Forze dell’Ordine. Invece di minacciare, indire serrate – non ammissibili in via di principio in un momento del genere – in proporzione dell’importanza del sevizio stesso, non sarebbe più opportuno che i sindacati che l’hanno indetta seguano strade diverse, più civili e costruttive nei confronti del Governo? Oppure si deve pensare che il continuo ribasso del pezzo del petrolio, figlio anche del mancato accordo Russia-Arabia Saudita sul taglio delle estrazioni, e il conseguente calo del ”prezzo alla pompa” abbia abbassato di molto anche la soglia della convenienza a mantenere attivo questo servizio quotidiano?

Questo non significa che il Governo debba continuare a disinteressarsi della categoria, a livello sanitario, come a quello, economico, ma negare alla comunità anche la…benzina per andare avanti, mentre ci sarebbero altri esercizi che pagherebbero di loro per restare aperti, non merita il rispetto degli italiani. Trovate altre strade, per favore, per ottenere quello che ritenete di meritare.

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