Pininfarina spegne le candeline. L’azienda torinese ha aperto il 2020 festeggiando i suoi primi 90 anni. Lo ha fatto a pochi chilometri da casa, in un evento tenutosi alla recente Triennale di Milano, dove alla presenza dell’ad Silvio Pietro Angoni e del presidente Paolo Pininfarina, nipote del fondatore Battista detto “Pinin”, è stato svelato il nuovo logo per il nuovo anno.
Alla base della sua creazione, purezza ed eleganza, temi primari dei lavori del Marchio. Rimane la tradizionale lettera F sormontata dalla corona, sopra il logotipo “Pininfarina”, dove viene introdotto il numero 90 attraversato da una linea retta che segue lo stesso font della scritta. I colori rimangono i classici dell’azienda: bianco, rosso e blu.
Dal 1930, anno della fondazione, a oggi, Pininfarina si è evoluta proprio come le auto su cui ha lavorato a partire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. L’azienda nasce infatti come piccola realtà artigianale per la realizzazione di carrozzerie esclusive per facoltosi clienti privati, con 150 dipendenti in Corso Trapani a Torino. A capo, il suo fondatore Battista Farina, che era talmente somigliante al padre Giuseppe da venire soprannominato Giuseppino, in piemontese “Pinin”.
La svolta arriva nel 1947, con la concezione di Cisitalia 202, elegantissima e potente coupé sportiva talmente apprezzata da divenire la prima automobile della storia ad essere esposta al MoMA di New York. Da lì in poi, il nome Pininfarina si lega a Marchi prestigiosi e a vetture lussuose e prestanti, conferendo in ognuna di esse sapienza architettonica, design avanguardistico e armonia delle forme. Da Alfa Romeo a Maserati, passando per Jaguar e : il “tocco” di Pininfarina è presente su tantissime vetture sportive, soprattutto Ferrari, che al brand torinese è legata per la realizzazione di esemplari storici e performanti come , regina degli anni Sessanta, e la F40, che nel 1987 diventa la prima hypercar del Cavallino.
Che poi, in realtà, Pininfarina diventa ufficialmente… Pininfarina solamente nel 1961. Un decreto dell’allora Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi infatti sancisce l’unione del nomignolo “Pinin” al cognome Farina, omaggiando il genio del fondatore e allo stesso tempo dando inizio al mito.
Oggi Pininfarina rappresenta un riferimento del made in Italy e una filiera che si è allargata oltre l’automotive, inglobando ingegneria, architettura, design e produzione. Una sorta di garanzia per i clienti di tutto il mondo derivata dalle oltre 1200 auto realizzate in 90 anni, dai 48 anni spesi nei test aerodinamici (nel 1972 l’inaugurazione della Galleria del Vento), dalle innovazioni nel campo della mobilità elettrica, iniziate nel 1978 con lo sviluppo della prima auto a batteria e che proseguono ancora oggi con l’imminente uscita della hypercar .
Soluzioni inedite, moderne, di un’azienda ormai proiettata verso il futuro ma che, come sostiene il presidente Paolo Pininfarina, rimane “la stessa degli anni ’30, con la centralità del disegno, il senso estetico in grado di creare bellezze senza tempo, con l’ossessione per la qualità. Rappresentiamo la forza di una tradizione che sposa industria, tecnologia, ricerca stilistica con la propensione alle collaborazioni di lungo periodo. Coerente con questi valori, Pininfarina ha costruito 90 anni di innovazione”.
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