A volte ritornano. E se ritornano, non ritornano per partecipare, come avrebbe desiderato il loro connazionale De Coubertin. La storia di Peugeot nel motorsport, parla chiaro: quando corrono, quelli del Leone, lo fanno per vincere e se non ci riescono – cosa peraltro rara – ci vanno sempre molto vicino. Ora poi che hanno al comando un manager- pilota come Carlos Tavares, c’era solo da capire quando sarebbe scattato il piano “back on the track” dopo quello “back on the race” e non a caso sarà proprio Tavares a dare il via all’edizione 2020 della 24 Ore di le Mans, rinviata a settembre e senza pubblico, causa Covid-19.
In un mondo, quello dell’Endurance, dove ancora non c’è grande chiarezza sulle regole complessive, Peugeot torna a correre a rivendica l’esperienza e il grande palmares (tre vittorie 1992, 1993 e 2009) e sfrutta proprio il palcoscenico di Le Mans per annunciare il suo ritorno, non più insieme alla Rebellion, ma con il suo storico partner, Total.
Ancora è tutto molto fumoso, ma qualcosa si comincia a intravedere. Intanto l’anteriore e il posteriore, evidenziati dal percorso luminoso che vale come firma ed evidenzia alcune forme, qualche colore della nuova libera di Peugeot Sport, verde acido e nero, parte del design ma si sa poco o niente di tutto il resto.
Però colpisce la soddisfazione e la gioia del management, rappresentato dal CEO, Jean Philippe Imparato che proprio sulla pista de la sarte ha spiegato il senso di questa sfida rinnovata.
“Le Mans è il Santo Graal delle corse, una pista fantastica, il primo motivo per cui siamo tornati. L’altro è il team che stiamo costruendo insieme a Total, con cui collaboriamo da 25 anni. Infine il rispetto dovuto alla nostra storia, alle nostre tre vittorie ottenute qui. E noi sappiano quanta fatica, quanto lavoro e sudore ci sono voluti per vivere la gioia di quelle lacrime”.
Una storia lunga, visto che quest’anno Peugeot compie 210 anni, di cui almeno 100 passati a progettare e migliorare il motorsport:
“Da Indy a Le Mans, dal Mondiale Rally alla Dakar fino alla Pikes Pike – continua Imparato – noi ci siamo sempre. Ma dietro al programma endurance c’è molto di più, c’è una filosofia nuova. Quella che integra le esperienze sportive ai modelli di serie. Partecipare alla categoria LMH unisce infatti l’identità, le tecnologie e le caratteristiche delle auto di serie che produciamo Con questo impegno, Peugeot apre un nuovo capitolo, quello che racconta il nuovo concetto di neo performance, figlio il Peugeot Sport Engineering che qui a Le Mans presentiamo con il primo concept di un’intera gamma, la 508 Sport Engineering. Torniamo alle gare di durata perché abbiamo l’opportunità di lavorare nello sport in modo diverso, grazie alla nostra tecnologia ibrida. Peugeot Sport cambia la sua identità e lancia il brand di veicoli elettrificati ad alte prestazioni e questo programma endurance ci consente di integrarci perfettamente nel concetto di transizione energetica, coniugando le alte performance a emissioni di CO2 molto basse (43 g/km ndr)”.
Tornando alla macchina, quel poco che si sa, lo spiega Olivier Jansonnie, direttore tecnico di Peugeot Sport WEC.
“L’auto sarà a trazione integrale e, come da regolamento, avrà un motore elettrico della potenza massima di 200 kW sull’assale anteriore. La potenza totale sarà identica a quella di un’auto termica al 100% a 2 ruote motrici (500kW, circa 680 cv) che sarà distribuita tra i 2 assi. Rispetto a quanto attualmente c’è in LMP1, la vettura sarà più pesante in modo da essere compatibile con i veicoli stradali, oltre che più lunga (5 metri contro 4,65 metri) e più larga (2 metri contro 1metro e 90 cm)”.
E qui sta il vantaggio che ha convinto, tra tutte le altre cose, a tornare in pista, ad accettare la sfida e la scommessa.
“E’ un regolamento diverso, perché il WEC ha un Balance of Performance che regola le prestazioni. Pone sicuramente dei limiti, ma lascia anche spazio a molte possibilità tecniche nel nostro sviluppo, in particolare sul design generale, a patto che non venga superata una certa efficienza aerodinamica complessiva. Tutto ciò verrà verificato in galleria del vento con un modellino in scala 1:1 per rispettare anche anche il BoP, Ad oggi abbiamo definito parte del concetto aerodinamico, è stata decisa la struttura del motore e abbiamo scelto la funzionalità del sistema ibrido e il suo design fondamentale. Ci restano ancora diversi passi da compiere prima del nostro debutto nel 2022; parlo di studi, produzione di prototipi e, infine, la verifica al banco e in pista”.
Matthias Hossann, Direttore del design Peugeot, commenta: “La nuova categoria Le Mans Hypercar offre un’opportunità storica e senza precedenti alle squadre di lavorare sul design. Il regolamento risponde pienamente alla necessità e alla voglia di Peugeot di incarnare la sua visione del futuro nella sua prossima vettura da competizione: quella delle prestazioni elettriche. Il look dei veicoli non sarà più solo il risultato delle prove in galleria del vento, avremo uno spazio dedicato per creare un prodotto unico e iconico, che combina prestazioni ed espressività. Intendiamo sfruttare al massimo lo spazio di manovra offerto e siamo molto entusiasti di questo progetto! Siamo attualmente nella fase di pre-progettazione, quella degli studi e dell’ideazione. Abbiamo discusso diverse possibilità di regolamentazione con Peugeot Sport per assicurarci di essere pienamente consapevoli di ciò che è permesso fare e cosa no. Il resto del progetto sarà realizzato in stretta collaborazione tra le squadre di lavoro. Questi disegni che vedete sono le prime bozze di progetto che ci aiuteranno a individuare i segmenti importanti su cui dobbiamo concentrarci. I tre artigli e i colori sono simboli che vogliamo produrre sulla nostra Hypercar, una firma che si trova già nei fari dei mezzi di serie che produciamo e che vogliamo riproporre in gara”.
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