Puntare alla volta di Orvieto, Todi e il lago che le separa, il bacino di Corbara, rappresenta l’occasione ideale per andare alla scoperta della verde Umbria, una delle regioni più affascinanti d’Italia. Uno scrigno di tesori, tra arte, bellezze naturalistiche ed eccellenze gastronomiche, che rapiscono i visitatori e invogliano a tornare.
La città di Orvieto non ha certo bisogno di presentazioni. Aggrappata ad una rocca di tufo, la “città vecchia” (questo il significato del suo nome in latino, “urbs vetus”) regala da sempre stupore e meraviglia in chiunque la raggiunga: la magia del Duomo, le vie del centro, le botteghe artigiane, il pozzo di San Patrizio, i cunicoli; le grotte e le cisterne della cosiddetta città sotterranea, e la bella veduta dalla fortezza di Albornoz, per non parlare di un piatto di umbrichelli conditi con sugo di cinghiale. Sono tante le bellezze di questa città, la cui visita non può che partire da qui.
La Basilica Cattedrale di Santa Maria Assunta, o più comunemente, Duomo di Orvieto, è una delle più importanti opere architettoniche del medioevo (l’inizio della sua costruzione è datato 1290 d.C.), capace di fondere diversi stili, dal gotico, al romanico. Tra affreschi e mosaici, un infinito contenitore di spunti per gli amanti dell’arte e della sua storia, capace però di lasciare senza parole anche un semplice visitatore meno appassionato.
Tra tutte quelle già elencate, altra celebre attrazione della città è il Pozzo di San Patrizio, gioiello di ingegneria rinascimentale del XVI secolo, così chiamato in riferimento alla leggenda del santo irlandese, custode di una grotta senza fondo dalla quale si poteva accedere al Purgatorio dopo aver visto le pene dell’Inferno e osservato la grazia del Paradiso. Profondo 58 metri, si percorre attraverso una ingegnosa e suggestiva struttura a doppia elica, formata da 248 gradini, grazie alla quale chi scende e chi sale non si incontra.
Una trentina di chilometri lungo l’ondulata SS448, che bordeggia il suggestivo lago di Corbara, bacino artificiale formato da un’imponente diga di sbarramento sul Tevere, e si raggiunge la pittoresca Todi tra filari di vite e splendidi scorci.
Impossibile racchiudere in poche righe le meraviglie di questa cittadina. Patria del poeta umanista Jacopone da Todi, tra i suoi vicoli e le sue piazze si respira un’atmosfera unica, come una passeggiata in pieno medioevo, a partire dal Palazzo del Capitano, passando per il Palazzo dei Priori, per il celebre Duomo realizzato a partire dal XII secolo, eretto sui resti di un tempio dedicato al dio Apollo. Esso rappresenta idealmente il cuore di Todi. Durante la visita colpisce l’affresco del “Giudizio Universale” a tutta parete, intorno al rosone centrale, realizzato da Ferraù da Faenza. E poi c’è il suggestivo tempio di Santa Maria della Consolazione, appena fuori dalla cinta muraria duecentesca. In tipica architettura rinascimentale, contrasta con le atmosfere medievali del centro storico di Todi. La sua costruzione risale al XVI secolo su progetto, quasi sicuramente, di Donato Bramante.
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