Tra le note positive di un mercato moto partito con forte slancio nel 2020, nonostante un futuro prossimo sul quale pende la spada di Damocle del Coronavirus, c’è da segnalare l’ottima performance delle moto sportive. Un segmento oggi di nicchia, ma che continua a fare sognare frotte di appassionati, nonostante i numeri non facciano certo gridare al miracolo i fatturati delle varie Case.
Dai primi dati emersi in questo 2020 si nota la forte accelerazione (è il caso di dirlo) delle immatriolazioni riguardanti le maxi sportive. Stando ai dati diffusi da ANCMA nel mese di gennaio l’impennata (ci risiamo) è stata notevole: + 58% e 484 unità vendute, mentre a febbraio il balzo è stato del 40,7% per un totale di 982 pezzi. Numeri che, se paragonati alle crossover impallidiscono (6.154 unità, in progresso però del +6,1%), ma restano un dato interessante.
I motivi di questo incremento sono in larga parte dovuti ai modelli , sempre in testa al segmento con 135 unità tra V4 e versione V4S, ma anche alla Yamaha R1 (122), rivista lo scorso anno ed alla BMW S1000 RR (97), arrivata in ritardo sul mercato nel 2019, ma oggi pronta e disponibile in vetrina. Più che buona l’accoglienza per la “piccola” Panigale V2 che con 92 pezzi immatricolati è sul podio di categoria, la CBR 650 R che chiude la TOP 50 delle moto con 82 unità.
Curiosità ruota poi attorno a ciò che sapranno fare la rinnovata , arrivata a febbraio in concessionaria, e la debuttante che vedremo però solo ad inizio estate. Modelli che, nelle loro rispettive cilindrate e categorie (racer la CBR, più stradale la RS) possono dare ulteriore slancio ad un segmento che risente purtroppo di un periodo storico non dei migliori per questo tipo di proposte. Vedremo a fine anno cosa ci riserverà questa fascia di mercato che, indubbiamente, rappresenta oggi un sogno per molti apassionati.
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