Il bollettino quotidiano è deprimente e non potrebbe essere altrimenti. Con l’Italia “congelata”, bloccata per decreto governativo a causa della pandemia di Coronavirus, ognuno deve pagare il suo prezzo. E se c’è una parte di Paese ossessionata dai lutti per qualcosa di ingestibile, c’è l’altra – che in una certa quota potrebbe coincidere con la prima- che deve fare i conti con i danni economici di questa tragedia senza fine. Perché il doveroso #iorestoacasa ha un effetto catastrofico non solo sulla psiche di tutti, per l’immobilismo forzato, ma anche sull’economia, sulla produzione e sui fatturati, insomma sul lavoro e quindi su ogni singolo componente della società.
Uno degli esempi più lampanti, evidenti è quello della vendita delle auto, non foss’altro per la capillare, appunto quotidiana verifica dei… danni in atto. A tre giorni “lavorativi” (si fa per dire) dalla fine di marzo, solitamente uno dei mesi più proficui per il mercato italiano – l’anno scorso si immatricolarono qualcosa come 193.663 vetture, oltre 210mila nel 2018 – l’automotive italiano ha messo insieme la miseria di 27.703 targhe immatricolate. Considerando che le prime 26.800 erano state portate a casa entro il 17 del mese, non resta che registrare che negli ultimi sette giorni (18-26 marzo, come da tabella) ne sono state immatricolate appena 884. Non una frenata, ma un blocco praticamente totale, com’era peraltro prevedibile con le filiali in smartworkng, le concessionarie chiuse e i venditori tra ferie e cassa integrazione. Insomma, la proiezione ad oggi dovrebbe portare il totale di marzo appena sopra le 28.000 targhe, se tutto va bene. Con fatturati irrisori e praticamente vicini allo zero, quota che molto probabilmente si raggiungerà ad aprile che non beneficerà della prima settimana “libera” avuta a marzo.
Non a caso, l’UNRAE, l’associazione delle Case estere ha in programma per il prossimo 1 di aprile una conferenza stampa in streaming dove lancerà – immaginiamo – il grido di dolore di tutto il comparto nei con fronti del Governo. Che è sicuramente impegnato ad affrontare problematiche molto gravi ma che non potrà ignorare a lungo una crisi che rischia di mandare in malora il 10% del PIL del Paese insieme ai suoi 160.000 addetti.
Piuttosto, vorremmo che qualcuno ci togliesse una curiosità. È vero che chi continua a immatricolare targhe senza tanti problemi è Tesla? E se è vero che per il brand californiano la soluzione on-line è da sempre il suo unico sistema di vendita, volevamo anche sapere se la consegna delle vetture nelle officine è inserita nei motivi urgenti previsto dal decreto del Consiglio dei Ministri per uscire di casa…
Giorno | Immatricolazioni |
mercoledì 18 marzo | 180 targhe |
giovedì 19 marzo | 124 targhe |
venerdì 20 marzo | 72 targhe |
lunedì 23 marzo | 79 targhe |
martedì 24 marzo | 120 targhe |
mercoledì 25 marzo | 234 targhe |
giovedì 26 marzo | 75 targhe |
Totale 1-26 marzo | 27.703 |
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