Sarà al Salone di Ginevra, in anteprima come fosse il restyling di un qualsiasi modello stradale. È, invece, la nuova veste estetica che la Formula E dà alle monoposto Gen2 Evo. A metà del ciclo vitale, con un debutto in pista previsto dalla Stagione 7, la prossima, cambiano alcuni dettagli estetici e aerodinamici.
Toccherà, poi, alle , fatto di maggior potenza e peso ridotto, per la Formula E.
Nell’attesa, ecco come cambia la veste del telaio Dallara con aerodinamica Spark Technologies. L’avantreno introduce un’ala priva delle carenature intorno alle ruote anteriori, spazio a due profili alti, quasi di ispirazione bi-plano della Gen1.
Modificata anche la zona dietro le ruote anteriori, con deviatori di flusso alti e ridisegnati. Inedita la presenza della pinna dietro alla struttura protettiva in caso di capottamento. Diventa un po’ un richiamo alle monoposto di Formula 2, mentre i due elementi dell’ala posteriore non saranno più orientati verso l’esterno, dietro le ruote posteriori, bensì accentrati.
“Il campionato di Formula E è solo alla sua sesta stagione eppure la tecnologia che propone ha percorso una lunga strada e può portare vantaggi a tutti gli utenti della strada.
Sono felice che, mentre si prepara alla transizione verso lo status di campionato del mondo, assistiamo a un’ulteriore evoluzione della macchina Gen 2. la Gen2 Evo, con un aspetto avvincente”, ha commentato Jean Todt.
La “formula” dell’elettrico ha convinto i marchi automobilistici a presentarsi su una vetrina in vista per l’attuale momento storico del settore auto, lo ha fatto proponendo una categoria dai costi ridotti, sviluppo controllato e progressivo, sul quale Todt ha aggiunto: “Questo approccio progressivo ha contribuito all’espansione della griglia e una crescente competitività del campionato, che continua a rafforzarsi e prepara la strada per la mobilità urbana sostenibile del futuro”.
Quella che venne presentata due stagioni fa come la “Batmobile”, non senza un look piacevole, apporta le giuste modifiche, per certi versi richiama maggiormente i canoni delle monoposto da gran premio, tra ruote scoperte e design di un airscope che non c’è e non serve. “La Gen2 già svetta per essere una delle auto da corsa che colpiscono maggiormente, come suggerisce il nome la Gen2 Evo è un’evoluzione del design distintivo.
Abbiamo dato, come avvenne con la prima generazione, una carrozzeria ridisegnata per farla apparire più snella e filante. Sarà una monoposto che entrerà per sempre nei libri di storia come la prima ad aver assegnato il campionato mondiale di Formula E.
Vorrei ringraziare il presidente della FIA Jean Todt e il suo team per aver dato forma a quest’evoluzione. Il design futuristico esibisce ancora la Formula E come la categoria dell’innovazione sia tecnologica che nel modo di apparire”.
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