Il distanziamento sociale ci accompagnerà ancora per molto tempo. Il Covid-19 ci ha prima costretti in casa per mesi e poi ha cambiato le nostre vite una volta riacquistata la libertà. Libertà che comprende anche gli spostamenti. Tuttavia, nonostante i casi siano nettamente diminuiti, servono ancora regole. Per quanto riguarda i treni c’è molta confusione: lo scorso fine settimana i collegamenti tra la Liguria e il Piemonte sono stati oggetto di forti polemiche per l’abolizione della regola che prevede di occupare solo posti alterni.
Ma ci sono altre regioni che si aggiungono. Lo stesso sta accadendo anche sui treni in Emilia Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Il fine settimana del 27 e 28 giugno ha rappresentato per molti italiani il primo vero assaggio d’estate. Inevitabilmente, specie nelle regioni che non si affacciano sul mare, si sono create situazioni al limite sui treni che portano alle località costiere. Emblematico è quanto accaduto tra Liguria e Piemonte, con ritardi, affollamenti e le inevitabili polemiche.
La situazione problematica si è creata a causa delle diverse norme vigenti tra regioni confinanti, alcune delle quali hanno deciso di annullare le norme di distanziamento sociale sui treni. Resta l’obbligo di indossare la mascherina, ma decade la regola secondo cui i posti a sedere dovevano essere occupati in maniera alternata. Norme disomogenee che hanno portato a riorganizzare i passeggeri ogni volta che i treni passavano i confini di regioni con regolamentazioni diverse.
Alle proteste dei viaggiatori si sono aggiunte le voci dei rappresentati delle regioni. “Ma le pare possibile che un treno che parte a pieno carico da Genova debba dimezzarlo quando arriva ad Alessandria?”, si è chiesto il presidente del Piemonte Alberto Cirio. La regione ora punta a una norma nazionale che metta ordine e permetta ai passeggeri di sottostare alle stesse regole in tutto il territorio italiano.L’appello al Governo centrale arriva da Marco Gabusi, assessore regionale ai Trasporti: “Da settimane abbiamo chiesto al governo di intervenire sull’eliminazione del distanziamento fisico a bordo dei treni in modo da tornare a un’offerta di posti completa ed evitare i sovraffollamenti che si stanno verificando da quando sono stati aperti i confini regionali ma da Roma non abbiamo ricevuto risposta”. Nel frattempo la task force guidata da Ferruccio Fazio e interpellata da Cirio afferma che il rischio epidemiologico del Piemonte è ormai sotto controllo.
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