Borghi incantati e boschi verdi dove il panorama toglie il fiato e lascia spazio alle emozioni. Tra il Golfo dei Poeti, o meglio di La Spezia, e il letto del fiume Magra una piccola parte di terra si allunga verso il mare e il cielo e crea un’oasi di verde che merita sicuramente il viaggio. A Lerici si arriva comodamente con la A12, uscita Sarzana, o con la Strada Statale 1, ovvero la via Aurelia. Qui, tra i caruggi dalle case colorate, il lungomare, il castello affacciato sulle banchine del porto, si respira la Liguria più classica, focaccia e Pinguino compresi. Prima di salire lungo la provinciale fino a Montemarcello, è d’obbligo una deviazione lungo la strada costiera fino a Tellaro, impervio e isolato come i borghi delle Cinque Terre. Dalla piazzetta, su cui si affacciano negozi e gelaterie, si scende a piedi fino al mare, tra lo scivolo pieno di barche e la chiesa di San Giorgio.
Per salire a Montemarcello è necessario tornare verso Lerici e procedere in direzione La Serra, borgo autentico e raro, non ancora trasformato dal turismo, dove i bar alla moda e i ristoranti gourmet non sono ancora arrivati e il locale circolo organizza tutte le estati, a fine agosto, un’incredibile sagra della lumaca. La strada sale immersa nel verde e il panorama sul Golfo dei Poeti, con sullo sfondo Portovenere e le isole della Palmaria e del Tino, è davvero straordinario, specie al tramonto. Passato Zanego, una manciata di case nascoste nella macchia, il paese di Montemarcello è una sorpresa. Perfettamente restaurato, con le vecchie case trasformate in sofisticate dimore di vacanza, è un piccolo gioiello di stradine, stretti passaggi, scale e piazzette.
Da qui, anziché proseguire fino ad Ameglia, consigliamo di imboccare la strada stretta e tortuosa che in un allegro gioco di curve piomba alle spalle di Bocca di Magra, sulla riva destra del fiume, proprio dove le sue acque si confondono con quelle del mare. Da queste parti per colazione, aperitivo e cena si va alla Capannina da Ciccio, una vera istituzione, che negli anni, più di sessanta, si è trasformato da capanna di canne a ristorante-galleria d’arte. Dopo aver costeggiando il Magra fino al ponte più vicino, prima di attraversarlo vale la pena di arrampicarsi per tre chilometri e arrivare al borgo di Ameglia, appollaiato in cima a un colle, con le case disposte a cerchi concentrici e mura di difesa del XIII secolo.
Oltrepassati il fiume e l’Aurelia, si sale quindi a Castelnuovo Magra, con i resti delle mura e del castello duecentesco e uno splendido “Calvario” attribuito a Brueghel il Vecchio. Ancora più su, ed ecco la frazione di Vallecchia, dove si gustano nella locale trattoria i piatti tipici della Lunigiana: testaroli, funghi, cinghiale e sgabei. Ultima tappa, la città di Sarzana, con i suoi due castelli e il borgo murato cinquecentesco rimasto quasi intatto. Il centro storico, tra Porta Parma e Porta Romana, lungo l’antico tratto della Via Francigena, è un concentrato di palazzi nobiliari arricchiti da pregevoli opere in ferro battuto, tradizione e vanto cittadino.
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