La Fase 2 entrerà in vigore a partire dal prossimo 4 maggio, e sarà certificata da un relativo nuovo decreto legge. E gli italiani hanno già imparato che da un nuovo decreto deriva una nuova autocertificazione, il modulo, giunto ormai alla sua quinta versione, che consente ai cittadini di giustificare i propri spostamenti, sia a piedi che in auto.
I punti fissi dell’autocertificazione, di cui l’ultimo aggiornamento è del 26 marzo (da scaricare nel formato pdf la trovate ), sono ormai ben noti: lo spostamento infatti è consentito principalmente per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità, come l’acquisto di generi alimentari o medicinali. Ma con l’arrivo imminente del 4 maggio e della Fase 2, il modulo dovrà per forza di cose cambiare poi dal 18 maggio per contenere le nuove direttive emanate dal Governo che non sarà un “libera tutti”, citando il premier Conte. Proviamo dunque a capire cosa potrebbe prevedere.
“Allo scopo di contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19 sull’intero territorio nazionale si applicano le seguenti misure: sono consentiti solo gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute e si considerano necessari gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento e vengano utilizzate le mascherine; in ogni caso, è fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute; è in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza“, ha dichiarato Conte.
Innanzitutto, ribadiamo che anche la nuova autocertificazione sarà esclusivamente in formato cartaceo: si dovrà quindi scaricare, compilare e portare con sè. La mancanza di una copia digitale è compensata dal fatto che le stesse Forze dell’Ordine sono dotate dei moduli, e che quindi, al momento di eventuali controlli, possono loro stesse fornirli ai cittadini.
La prima novità riguarderà gli spostamenti all’interno della propria regione. Oltre ai tre punti noti, si aggiungerà un’altra giustificazione: la visita ai propri congiunti. Chiunque, quindi, sarà autorizzato ad andare a far visita ai parenti, salvo non creare assembramenti e rispettare le norme di sicurezza.
Per gli spostamenti fuori dalla propria regione di residenza o domicilio, valgono le stesse norme della Fase 1: ci si potrà quindi muovere solo per motivi di lavoro, salute o necessità (naturalmente in ‘necessità’ non rientra l’andare a fare spesa in un supermercato fuori regione). Chi vìola queste ordinanze, rischia multe salatissime che possono arrivare oltre i 4mila euro.
L’ultima novità riguarda la possibilità di rientrare nel proprio luogo di residenza o domicilio per tutti coloro che al momento dell’avvio della quarantena siano rimasti bloccati nel luogo di lavoro o studio. L’ordinanza va intesa a prescindere dalla regione di provenienza.
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