Dieci anni senza Gino Macaluso, pilota (è stato campione Europeo di Rally nel 1972), imprenditore e designer, oltre che Cavaliere del Lavoro, che considerava l’automobile “la più intensa delle espressioni della creatività del ventesimo secolo”. Oggi è stata presentata, in sua memoria, la Fondazione Gino Macaluso per l’Auto Storica, progetto che racchiude i suoi sogni e passioni. Scopo della fondazione, infatti, è valorizzare l’automobile come oggetto di culto: un oggetto in grado di coniugare innovazione tecnologica e cultura umanistica, tradizione artigianale e bellezza del design d’avanguardia. Tutti aspetti che hanno profondamente influenzato i costumi e la società del XX secolo.
Pur avendo vissuto e lavorato per molto tempo in Svizzera, Macaluso era molto legato a Torino. La nascita della Fondazione è segno dell’eredità che egli restituisce alla città. In che moto? Con l’impegno verso i giovani e le nuove generazioni che si approcciano alla passione per l’automobile, lo sport motoristico, l’innovazione e il car design.
La collezione della Fondazione è un capitale di storia del rally: racchiude e racconta gare leggendarie, grandi piloti e automobili indimenticabili. Costruita da Macaluso, è tra le più importanti al mondo ed unica nel suo genere per il palmares delle vetture, il prestigio e l’originalità dei suoi modelli. Partendo dall’esperienza del pilota e designer, la Fondazione vuole sviluppare un programma culturale capace di far dialogare il design automobilistico con le arti moderne e contemporanee. La cerimonia di inaugurazione di oggi, 16 giugno 2020, si è tenuta attraverso un dialogo online tra Monica Mailander Macaluso, Presidente della Fondazione, e i figli, oltre a grandi personalità del mondo dell’automobile.
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