ROMA- “Siamo molto preoccupati riguardo la situazione e il funzionamento del Coni. E questa preoccupazione sta crescendo. Abbiamo scritto una lettera al ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, rappresentando la seria preoccupazione perché vediamo che con questa legge il Coni non è conforme alla Carta Olimpica. In questo momento vediamo un rischio impattante sulla preparazione degli atleti olimpici dell’Italia per le Olimpiadi di Tokyo: questo può significare meno chance di medaglie per l’Italia”, parole (durissime) del presidente del Cio Thomas Bach sulla riforma dello sport in iter di discussione da mesi ormai. Bach ha parlato a lungo in una conferenza stampa in occasione dei Mondiali di ciclismo a Imola dove erano presenti anche Giovanni Malagò e Francesco Ricci Bitti.
Il Cio potrebbe sospendere il comitato olimpico italiano, gli azzurri non potrebbero gareggiare alle Olimpiadi sotto la bandiera tricolore ma solo l’egida del Cio. Niente inno di Mameli. Inoltre il Cio ha promesso quasi un miliardo a Miano-Cortina 2026, e questa cifra potrebbe tornare in discussione. “Siamo molto preoccupati sulla non funzionalità del Coni, che non è conforme alla Carta olimpica. Questo significa che siamo anche molto preoccupati per la preparazione e l’organizzazione delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Capisco che ora il Coni sta cercando un’altra soluzione, per riuscire a soddisfare i requisiti minimi, quindi essere in accordo con la carta olimpica e soddisfare. Il segretario generale del Coni ha bisogno di essere messo in condizione di lavorare nel pieno delle sue funzioni.
Ora invece il segretario generale è soggetto alle istruzioni di società esterne al Coni”. Così il presidente del Cio Thomas Bach, riferendosi alla situazione del Coni in relazione all’ente pubblico Sport e Salute. Anche in passato il segretario generale (Carlo Mornati) dipendeva da Coni Servizi, che tuttavia era società operativa del Coni, mentre Sport e Salute è indipendente dal Coni e a rischio, secondo il numero uno dello sport mondiale, c’è anche l’operatività in diversi settori strategici: “Anche il marketing – sottolinea Bach – impatta sui cerchi olimpici e non può dipendere da società esterne. Speriamo che una soluzione venga raggiunta molto presto, perché Tokyo non aspetta e Milano-Cortina non aspettano”, ha spiegato ancora Bach, mai così pesante sulle inadenpienze del governo italiano. “Al momento c’è un incontro programmato (con il ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, ndr) per il 15 ottobre, ma molto amichevolmente dico che oggi non ci sono le condizioni per farlo. Al momento non abbiamo ricevuto una risposta dal ministro riguardo le preoccupazioni che avevamo espresso in precedenza”, così ancora Bach. Il ministro nei giorni scorsi aveva garantito che col Cio era tutto a posto. Dalle parole di Bach, non sembra affatto.
Mercoledì 30 Spadafora incontrerà i partiti di Maggioranza per un ennesimo vertice: Pd e Italia Viva contestano alcuni punti della riforma che rischia di arenarsi. Lo stesso giorno vertice al Coni coi presidenti di Federazione, sempre più infuriati.
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