Lennard Kamna è un ragazzo di 24 anni con la faccia di uno di 18 e saggezza di un altro di 40. Ragiona, fa tesoro delle esperienze. Sul Puy Mary aveva accettato il corpo a corpo in salita con Daniel Martinez, illudendosi ma finendo sbranato. Stavolta non ha rischiato quando si è trovato in compagnia di Richard Carapaz: vicino allo scollinamento al Montée de Saint Nizier-du-Moucherotte (lunga come il nome, 11 km), il tedesco piazza la fucilata. Sa che se scollina in testa potrà far valere la sua abilità di passista sia in discesa che in pianura. Gli riesce, fa il vuoto, poi nella salita verso Villard-de-Lans basta sapersi amministrare. Vince Kamna, e finisce un incubo per la Bora, la squadra che aveva lavorato di più (soprattutto per Sagan) e raccolto di meno. Lo stesso Kamna ci aveva provato anche a Lione, ora al terzo tentativo fa centro. “Una lotta dall’inizio per ottenere un posto in fuga e poi è stata anche molto dura. Sapevo che dovevo riuscire a finire da solo per avere la possibilità di vincere. In finale ho visto che Carapaz stava rallentando leggermente e ho attaccato in quel momento – commenta-. È un grande sollievo per la squadra e per me. Non riuscivo quasi a immaginarlo”.
La fuga che arriva è il tema principale di giornata. L’attenzione è quello secondario. Serve quella agli abitanti dei piani alti per evitare problemi. Il copione è lo stesso: la Jumbo di Roglic che controlla, Pogacar e gli altri che – per ora- non osano. Dei piani alti non fa più parte Egan Bernal: la crisi del Grand Colombier sembra avergli spento la voglia di soffrire, e quando la strada sale il suo perdere terreno è un quadro impietoso. Nessuna smorfia drammatica comunque, solo un sorriso verso l’ammiraglia che sa di consapevolezza mentre sale con il passo dei velocisti. Sensazione: proverà ad andare in fuga nella durissima tappa di mercoledì a Meribel per un parzialissimo ma orgoglioso riscatto.
<<La cronaca della tappa>>
Villard-de-Lans ospita per la settima volta un arrivo del Tour. Ravvicinati i più emozionanti: nel 1988 fu gloria, con il tifatissimo (e molto discusso in quella edizione) Pedro Delgado che vinse la cronoscalata sigillando il suo Tour. L’anno successivo fu illusione: Laurent Fignon staccò Greg Lemond in un giorno in cui poco lasciava presagire che il sabato seguente l’americano si sarebbe preso la gialla per pochi secondi nella drammatica crono di Parigi.
Il cambio delle prospettive, questo dice la fuga di giornata. C’è Alaphilippe, uno che a parte le reali condizioni di forma, era nel ventaglio degli ambiziosi. C’è Richard Carapaz (insieme al compagno di squadra Sivakov, vincitore del premio del più sfortunato): l’ecuadoriano era/è il numero2 della Ineos prima di essere trascinato nella sabbie mobili della classifica da capitan Bernal. Si aggrappa alla liana per non sprofondarci anche quel che resta della truppa italiana. In fuga ci sono Oss, Bettiol, Trentin, quest’ultimo particolarmente abile a fare legna per la classifica a punti. E se lui raccoglie punti per la verde, Pierre Rolland si va a prendere quella a pois di miglior scalatore. Una cosa in famiglia, la toglie a Cosnefroy che con furbizia se l’era accaparrata cercando punti attaccando anche sui pianerottoli del condominio. Sulla penultima salita scatena l’infermo Caparaz: un paio di accelerazioni brutali, anche troppo. Costano care ai compagni di azione Alaphilippe e Reichenbach, poi in vista del GPM, costano care pure a lui stesso: il ‘saggio’ Kamna saluta e se ne va.
ORDINE D’ARRIVO
1. Lennard Kamna (Ger, Bora-Hansgrohe) in 4h12’52”
2. Richard Carapaz (Ecu, Ineos-Grenadiers) a 1’27”
3. Sebastien Reichenbach (Sui, Groupama-FDJ) a 1’56”
4. Pavel Sivakov (Rus) a 2’34”
5. Simon Geschke (Ger) a 2’35”
6. Warren Barguil (Fra) a 2’37”
7. Tiesj Benoot (Bel) a 2’41”
8. Nicolas Roche (Irl) a 2’47”
9. Quentin Pacher (Fra) a 2’51”
10. Julian Alaphilippe (Fra) a 2’54”
20. Miguel Angel Lopez (Col) a 16’48”
21. Tadej Pogacar (Slo) s.t.
22. Primoz Roglic (Slo) s.t.
26. Adam Yates (Gbr) s.t.
27. Rigoberto Uran (Col) s.t.
30. Tom Dumoulin (Ned) a 16’55”
36. Nairo Quintana (Col) a 17’23”
127. Egan Bernal (Col) a 27’27”
CLASSIFICA GENERALE
1. Primoz Roglic (Slo, Jumbo-Visma) in 70h06’47”
2. Tadej Pogacar (Slo, Uae Team Emirates) a 0’40”
3. Rigoberto Uran (Col, Ef Pro Cycling) a 1’34”
4. Miguel Angel Lopez (Col) a 1’45”
5. Adam Yates (Gbr) a 2’03”
6. Richie Porte (Aus) a 2’13”
7. Mikel Landa (Esp) a 2’16”
8. Enric Mas (Esp) a 3’15”
9. Tom Dumoulin (Ned) a 5’19”
10. Nairo Quintana (Col) a 5’43”
12. Alejandro Valverde (Esp) a 6’52”
14. Richard Carapaz (Ecu) a 17’23”
16. Egan Bernal (Col) a 19’04”
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