Ciclismo, Giro d'Italia: fuga vincente di Dowsett, prima storica per un team israeliano. Almeida resta in rosa

Non è la prima volta di Alex Dowsett al Giro, ma è la prima volta di un team israeliano nel ciclismo che conta. Ha impiegato 5 anni l’Israel Start-Up Nation per arrivare a vincere una tappa in un grande giro, ma ora la missione compiuta a Vieste per merito di un britannico dalla una storia particolare: un atleta simbolo, capace di coniugare lo sport ad altissimo livello con una emofilia che per lui va avanti da sempre. Un palmares già ricco, fatto di tante vittorie a cronometro (una anche al Giro d’Italia di sette anni fa) e di tre mesi di gloria per il record dell’ora stabilito nel maggio 2015, prima che glielo sfilasse il mese dopo Rohan Dennis, a sua volta spodestato da Victor Campenaerts lo scorso anno. A Dowsett mancava solo godersi il gusto della vittoria, abituato come era a sfrecciare al traguardo a crono senza rendersi di ciò che gli ruotava intorno. Stavolta però è stato diverso: gli ultimi 100 metri se li è quasi fatti a passo d’uomo, in una sorta di autocelebrazione del trionfo. “Non so cosa dire. Ho avuto le mie soddisfazioni nelle cronometro, ma non potete capire cosa significhi tutto ciò in questo anno così difficile”, ha spiegato. “Non riesco a crederci, a gennaio diventerò padre ma non riesco a guardare così tanto avanti”.

<<La cronaca della tappa>>

Non cambia nulla nella classifica generale: Almeida resta in rosa alla vigilia del primo vero esame di laurea della sua carriera, domenica sulla salita di Roccaraso. Cambia invece la tranquillità generale nel gruppo: la positività di Simon Yates al Covid ovviamente getta ombre sul futuro di questo Giro, chiamato più che mai a vivere alla giornata. “E’ il primo caso dopo dieci giorni, siamo sereni perché vuol dire che la bolla ha retto. E il tema dei controlli rapidi ha una sua valenza, ci ha consentito di fermare Simon in maniera veloce. Se avessimo dovuto utilizzare il protocollo Uci noi questa mattina avremmo dovuto mandare a Milano i test e aspettare una risposta. Così siamo riusciti a bloccare la situazione e mettere in sicurezza la bolla e il gruppo”, spiega il direttore del Giro d’Italia Mauro Vegni.
 
Ciclismo


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml

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