MATERA – Vicino ai nomi di Michael Matthews, Fabio Felline e di tutti gli altri si legge “s.t.”, ma viene difficile descrivere quel che ha inventato Arnaud Demare sul traguardo di Matera come un banale sprint in cui il gruppo è arrivato allo striscione conclusivo con lo stesso tempo. Il campione francese festeggia nella città dei Sassi con un’accelerazione spaventosa negli ultimi 350 metri e arriva da solo, con gli avversari a debita distanza: più che una volata, quasi una vittoria per distacco, un colpo di cannone che ha finito per confinare i rivali ai lati della strada mentre il transalpino prendeva in un colpo solo, maestosamente, il centro della scena, il secondo successo in questo Giro d’Italia e la maglia ciclamino.
<< La cronaca della tappa >>
Demare vince senza stressare i compagni di squadra, sta comodo nella pancia del gruppo mentre gli altri – citofonare Sagan – sfiancano i sodali per rimanere con un pugno di mosche in mano (ottavo posto per l’ex campione del mondo). La Groupama, sorniona, si fa strada col suo trenino solamente quando i battiti cardiaci del plotone iniziano ad aumentare, ed è quasi sempre il momento migliore per far sì che il nativo di Beauvais sprigioni la potenza di cui è capace.
I primi protagonisti di giornata sono, come da tradizione, i fuggitivi. Ne contiamo quattro dopo pochissimi chilometri dall’avvio, e sono subito quelli giusti: Bais (Androni Giocattoli-Sidermec), Zana (Bardiani CSF-Faizanè), Frapporti (Vini Zabù Brado KTM) e Whelan (EF Pro Cycling). Il gruppo lascia fare con spensieratezza, il distacco arriva a lambire i 10 minuti, poi la Bora-Hansgrohe prende le redini della faccenda e il gap si assottiglia col passare dei chilometri. La tensione nel drappello dei quattro battistrada è a tratti evidente, Frapporti prova la sparata solitaria a 32 chilometri dal traguardo ma non riesce, miglior sorte ha invece Whelan, che saluta i tre compagni di giornata e resta davanti fino ai 14 chilometri dallo striscione finale, con una tenacia che merita sicuramente gli applausi.
Ciclismo
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