NAPOLI – La goleada che non ti aspetti, perché stavolta all’Atalanta è toccata subirla e al San Paolo a dare spettacolo è stato il Napoli, che si è fatto bastare un tempo per mettere in cassaforte vittoria (4-1) e tre punti. È stata una partita senza storia, dominata anche sul piano tattico da Gattuso. Ottima la reazione degli azzurri alla sconfitta subita a tavolino con la Juve e al caos delle ultime settimane. Si è invece afflosciata di colpo la squadra di Gasperini, consolata un po’ solamente dal ritorno di Ilicic.
<< La cronaca della partita >>
Un po’ partita a scacchi e un po’ guerra dei nervi, doveva essere pure questo e la sfida tra Napoli e Atalanta al San Paolo non ha tradito le attese, anche se s’è sviluppata con un canovaccio imprevisto: Gattuso all’attacco e Gasperini più attendista del solito, nonostante la piacevole novità del ritorno tra i titolari di Ilicic dopo oltre tre mesi. Fuori dalla formazione iniziale Murier e Hateboer, complice la necessità di fare turn over in vista dell’esordio nella Champions League. Scelte invece più obbligate per gli azzurri, con Insigne convalescente dopo l’infortunio muscolare e per l’indisponibilità dei due positivi: Zielinski ed Elmas. Ringhio non si è fatto però condizionare e ha puntato lo stesso sul 4-2-3-1, prendendo lo stesso l’iniziativa e senza preoccuparsi di lasciare spazio alle ripartenze dei rivali. Coraggio premiato, visto che il primo tempo si è trasformato in fretta in un monologo dei padroni di casa: trascinati dall’elegante regia di Fabian Ruiz e più tosti a centrocampo grazie al nuovo acquisto Bakayako, la cui presenza rassicurante ha consentito alle quattro punte di dar sfogo alle loro talento.
Osimhen, gol e messaggio: “Stop brutalità polizia in Nigeria”
Non ha invece funzionato il piano tattico di Gasperini, che ha pagato molto caro il suo attendismo ed è giunto già al tappeto al gong dell’intervallo: con la sua Atalanta travolto perfino sul piano fisico dal Napoli. L’equilibrio in campo era precario e (dopo il botta e risposta Osimhen-Gomez) è bastata la prima spallata di Lozano a far saltare il banco: tap in ravvicinato (23′) su cross di Di Lorenzo. Da quel momento in poi gli azzurri hanno cambiato fulmineamente marcia e sono così arrivati in rapida successione il gran bis personale del messicano (27′), il tris di Politano al termine di un’azione quasi da basket e l’atteso poker di Osimhen (43′), al suo primo centro in Serie A. Il centravanti nigeriano è stato una spina costante per la difesa avversaria e solo le parate di Sportiello hanno limitato un po’ i danni per la stordita formazione bergamasca, il cui unico cenno di reazione è stato un tiro di Toloi.
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