ROMA – Danilo Gallinari, in un’intervista a La Stampa, è apparso pessimista in merito a un ritorno in campo in Nba per concludere la stagione sospesa per l’emergenza Coronavirus: “Noi giocatori non sappiamo ancora dove andremo e che cosa faremo. La Nba non vuole farsi trovare impreparata e sta cercando un paio di città dove creare delle bolle sanitarie e giocare senza tifosi: non so quanto sia fattibile per dinamiche logistiche e temporali“. Il giocatore dei Oklahoma City Thunder è tornare a raccontare anche la surreale notte dell’11 marzo scorso, quando poco prima della partita della sua squadra contro Utah Jazz la Nba è stata sospesa: “È stata una situazione strana: ci hanno portato nello spogliatoio senza spiegazioni e ci hanno fatto aspettare un bel po’. Lì ho capito che centrava il virus. Dopo ci hanno spiegato il perchè dello stop e misurato la febbre. Meno male che Gobert, nei due giorni prima della partita, non era mai entrato in palestra. Il rischio del contagio c’è stato. Ma la mossa di fermare tutto subito è stata perfetta“.
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