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Battendo la Francia in tre set senza mai perdere il controllo del gioco e del punteggio, la Polonia ha conquistato la medaglia di bronzo del campionato europeo maschile di pallavolo, 3-0 (26-24, 25-22, 25-21).
La finale per il terzo posto è sempre considerata la partita del rammarico e delle occasioni perdute: ma vale pur sempre un podio e una medaglia. Tuttavia è evidente che Francia e Polonia non scendano in campo nelle migliori condizioni psicologiche per giocarsi il bronzo europeo. Stavolta Vital Heynen è regolarmente in panchina (ricordate quando aveva deciso di disertare la finale di consolazione della Volleyball Nations League?) ma la differenza la fanno soprattutto i giocatori in campo, in particolare Kubiak e Leon.
La Francia parte appena un pochino meglio nel corso del primo set potendo contare anche su un fortino, come quello rappresentato dall’Arena di Bercy che è uno degli impianti più impressionanti del mondo sotto l’aspetto della presenza e del clamore del pubblico. Tuttavia non basta: in dieci passaggi la Polonia riacciuffa la Francia e la costringe a un estenuante testa a testa che vede i Bleus crollare nei punti decisivi con troppe battute sbagliate e qualche muro subito di troppo (26-24).
Cambia il campo ma non l’atteggiamento: a parte qualche sussulto d’orgoglio soprattutto di Earvin Ngapeth, la Francia non dà mai davvero l’impressione di poter rimettere in discussione la partita: la squadra di Tillie va a strattoni e continua a commettere molti errori. Preso il break decisivo alla Polonia basta mantenere un saldo attivo e un minimo d’ordine: Leon di tanto in tanto si diverte a fare il matto e Drzyzga coinvolge molto sovente il centro con ottimi risultati (25-22).
L’illusione che la Francia possa fare il miracolo dura lo spazio di pochi scambi: quando la Polonia si prende un break di almeno tre punti la Francia finalmente reagisce, arriva a -1 e Bercy si riaccende: Leon e Nowakowski fanno ripiombare l’Arena nel buio più prondo e la Francia non si riprende più. Tillie prova a inserire Thibault Rossard e a forzare il servizio ma la Polonia riceve, attacca, marca il punto del match ball e lo trasforma con un ace al primo tentativo grazie a Muzaj.
Non è l’oro cui la Polonia puntava ma è il primo podio dal 2011, anche in questo caso un buon bronzo e per una squadra che è ancora priva di Kurek e che sta comunque vivendo un momento di trasformazione può quasi essere considerata una buona notizia, nonostante la semifinale gettata via contro la sorprendente Slovenia di Alberto Giuliani.
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