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Niente finale per la Francia ai Campionati Europei maschili. Davanti ai 12.000 di Parigi i transalpini dicono addio al sogno di ripetere il trionfo del 2015, e si arrendono al tie break a una Serbia più determinata, più fisica, più precisa. Per la prima volta nella storia, ad affrontarsi per il titolo continentale saranno due squadre della ex Jugoslavia, entrambe – la Serbia come la Slovenia – ignorate, o quasi, dai pronostici della vigilia.
Partita tesissima e ricca di emozioni in una AccorHotels Arena da record. La Francia, priva dell’infortunato Tillie, si porta avanti già sull’8-12 nel primo set e mantiene il vantaggio fino al termine, pur rischiando qualcosa (21-22). Nel secondo è la Serbia a fare il vuoto sul servizio di Petric (18-10) e pareggiare i conti malgrado i brividi finali, con 4 set point annullati sul 24-18 prima dell’errore di Lyneel.
Tillie inserisce Chinenyeze al posto di uno spento Le Goff, ma la Serbia vince anche il terzo set piazzando il break decisivo sul 17-17 con Kovacevic; il quarto però è un monologo francese (8-12, 9-17, 12-20). Proprio quando l’inerzia sembra dalla parte dei padroni di casa, il tie break si apre con un 5-0 firmato Atanasijevic e il vantaggio serbo aumenta ancora (9-2) fino all’errore di Boyer che segna la conclusione della gara.
La Serbia vince nonostante una ricezione da incubo (29% di positiva) grazie soprattutto a uno strepitoso Aleksandar Atanasijevic, che chiude con 27 punti e il 63% in attacco; grande merito va dato però anche alla regia di Nikola Jovovic e al muro che spesso fa la differenza (4 di Podrascanin). Alla Francia non basta un Earvin Ngapeth sopra le righe nel bene e nel male (29 punti, ma con 6 errori e 4 murate subite) né il solito cuore di Julien Lyneel; i pagano la serata disastrosa dei centrali, fin qui un loro punto di forza, ma a essere fatale è soprattutto il crollo, probabilmente anche psicologico, del quinto set.
L’avventura della Serbia rischia di essere persino più sorprendente di quella della piccola Slovenia: la squadra di Kovac, infatti, è arrivata agli Europei dopo un’estate disastrosa, culminata nella sconfitta per mano azzurra alle qualificazioni olimpiche di Bari e nell’esonero di Grbic. Ma anche il cammino verso la semifinale, nonostante il tabellone a dir poco agevole, è stato tutt’altro che semplice, soprattutto nel faticoso 3-2 sull’Ucraina ai quarti. Ora, inaspettatamente, i serbi hanno l’occasione di riprendersi un oro continentale che manca dal 2011 e bissare (come accadde in quel caso) il trionfo della nazionale femminile.
La finalissima è in programma domenica 29 settembre alle 17.30 a Parigi. Domani alle 18, invece, la finale per il terzo posto tra Francia e Polonia.
Serbia-Francia 3-2 (23-25, 25-23, 25-21, 17-25, 15-7)
Serbia: Okolic, Kovacevic 19, Petric 7, Cirovic ne, Pekovic (L), Krsmanovic, Ivovic 2, Jovovic 3, Atanasijevic 27, Luburic ne, Majstorovic (L), Podrascanin 8, Lisinac 10, Todorovic. All. Kovac.
Francia: Grebennikov (L), Patry, Toniutti, Tillie ne, Lyneel 14, Ngapeth 29, Le Roux 2, Brizard 1, Boyer 19, Le Goff 1, Bultor (L), Clevenot, Rossard 2, Chinenyeze 4. All. Tillie.
Arbitri: Cambré (Belgio) e Fernandez Fuentes (Spagna).
Note: Spettatori 12574. Serbia: battute vincenti 4, battute sbagliate 18, attacco 50%, ricezione 29%-14%, muri 16, errori 29. Francia: battute vincenti 9, battute sbagliate 18, attacco 44%, ricezione 53%-31%, muri 6, errori 30.
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