Sole, sorrisi, agonismo e tanto divertimento. Volge al termine la terza giornata di qualificazioni del Lemon Bowl 2020, un torneo ricco di fascino e di giovanissimi talenti del tennis che anche quest’anno brillano sui campi romani dei circoli New Penta 2000 ed Eschilo 2.
Luca Cosimi: “Contento della mia partenza” – Tra i piccoli giocatori maggiormente interessanti senza dubbio Luca Cosimi (Ostia Antica), campione regionale under 10 del Lazio che per la prima volta disputa un torneo da under 12. Netto il suo successo ai danni di Leonardo Totaro, sconfitto con il punteggio di 6-2 6-3: “Al Lemon Bowl mi diverto sempre tanto sia dentro sia fuori dal campo. Abbiamo a disposizione tante cose al di là delle partite, tra campi da pittino, ping pong e Dragonet. La prima volta che ho giocato questo torneo ero under 8, mi trovo benissimo qui”. “Il passaggio alla categoria under 12 non è stato troppo complicato sin qui – prosegue Cosimi –. Mi sono allenato tanto con le palline dure, che mi permettono di spingere con più facilità. Da fondo campo mi trovo a mio agio, sono contento di come ho iniziato il Lemon”. Salto di categoria positivo anche per la toscana Agnese Calzolai (Bibbiena), vincitrice del titolo under 8 un anno fa, che avanza nelle qualificazioni under 10.
Davide Bozzanga: “Livello alto sin dalle qualificazioni” – Da Tolentino, comune della provincia di Macerata colpito da un forte terremoto nel 2016, è arrivato il maestro Davide Bozzanga assieme ad alcuni piccoli tennisti tra i quali il figlio Giulio. “Fortunatamente il nostro circolo (Associazione Tennis Tolentino, ndr) non è stato danneggiato dal terremoto, e anche per questo è diventato un importante centro di aggregazione per tutta la comunità. Grazie al supporto di tutti, istituzioni comprese, chi ha perso la propria abitazione è stato aiutato a trovare una soluzione, così ci siamo rialzati”. Poi il maestro dice la sua sul torneo: “Il Lemon Bowl permette ai bambini di crescere da tutti i punti di vista. Alla loro età è importante divertirsi e stringere amicizie che magari porteranno avanti negli anni. D’altro canto il livello della competizione è molto alto sin dalle qualificazioni”. In conclusione le riflessioni sul rapporto con Giulio, figlio e allievo: “Non è facile svolgere il ruolo di papà e di allenatore. Con lui non riesco ad esprimermi con la giusta serenità. Gli altri bambini possono subire un po’ la situazione in campo quando sentono che Giulio mi chiama ‘papà’, pensando che io possa favorirlo. È una questione delicata che va gestita con equilibrio”.
Oggi, lunedì 30 dicembre, sono previsti complessivamente 91 incontri
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