Toyota, TNGA-B la base per la Yaris del domani

Dopo aver festeggiato quest’anno i due decenni di onorata carriera, la prima versione vide la luce nel 1999, Toyota Yaris si lancia nel futuro. La nuova serie vedrà infatti la luce, ma solo per il mercato nipponico, alla fine di quest’anno mentre per poterla ammirare sulle strade del Vecchio Continente bisognerà aspettare il prossimo anno.

Prius, Corolla e RAV4

Yaris è progetto di segmento B, utilitaria quindi. “B” nella quale è declinata l’architettura modulare TNGA – Toyota New Global Architecture. Inizialmente lanciata con Prius, poi su C-HR e Corolla, su RAV4, solo per dire dei modelli noti in Europa. Diventa GA-B per dire della base destinata al segmento relativo.
Non sarà chiaramente limitata a nuova Toyota Yaris. Il marchio nipponico anticipa come sarà possibile sviluppare una modularità che passi per dimensioni e tecnica delle sospensioni: caratterizzerà più modelli e varianti di carrozzeria.
E sembra prospettare un ampliamento dell’offerta nel segmento B. Logico, quindi, pensare anche a un crossover urbano. Progetti tutti da verificare.

Nuovo stile

L’architettura TNGA-B permette di adottare diverse lunghezze di passo, carreggiata e altezze da terra. Stilisticamente si apprezzerà per la possibilità di realizzare carrozzerie dagli sbalzi molto corti – un’anticipazione è arrivata dai muletti di Yaris avvistati in pista -. Ampiezza del passo che vuol dire più spazio a bordo, anche.
La tecnica costruttiva, invece, dice dell’innovazione sui punti di saldatura, tecnologie avanzate dalle quali deriverà una rigidità del sottoscocca superiore, compatibile con le esigenze di contenimento dei costi e del peso.

Altri indizi utili, per indirizzare le attese sui futuri modelli Toyota urbani: i sedili saranno posizionati più in basso e arretrati verso il centro dell’auto, così da accentrare le masse intorno al baricentro.
Cambierà sostanzialmente anche la posizione del volante, verso angolazioni più favorevoli per la guida e la regolazione.

Importante la conferma di una duplice soluzione di sospensione posteriore: ponte torcente o multi-link, in funzione della tipologia di progetto e degli obiettivi da realizzare (dinamica di marcia, contenimento costi, spazio nel bagagliaio). L’avantreno, ovviamente MacPherson, adotterà ammortizzatori dai ridotti attriti interni e abbinati a diverse soluzioni di molle per caratterizzare l’assetto.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori

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