Si fa presto a parlare di sicurezza stradale. Il fenomeno è così complesso e difficile da gestire che non sono mai sufficienti le iniziative per affrontarlo e limitare il devastante effetto sociale che produce la perdita di vite umane sulla strada per eccesso di velocità, disattenzione, incuria. Ne parlano in molti, ma ci sono soggetti e soggetti preposti a parlarne e soprattutto ad agire nella maniera corretta per prevenire la crescita di numeri inaccettabili.
La Polizia di Stato, da sempre tra gli attori protagonisti di questa difficile realtà, oltre alle emergenze che affronta quotidianamente ha voluto evolvere il proprio intervento dal punto di vista culturale e così è nato il primo Centro di eccellenza per la Sicurezza Stradale. Il debutto assoluto di progetto pilota sul territorio nazionale, che mette a frutto competenze trasversali in materia di sicurezza stradale, grazie alla collaborazione della Polizia di Stato con La Sapienza Università di Roma, ASL Roma 1 e Fondazione ANIA.
Un centro di eccellenza che rende operativo il protocollo sottoscritto dal Capo della Polizia Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Franco Gabrielli, dal Rettore dell’Universit? di Roma La Sapienza, Eugenio Gaudio, dal Direttore della ASL Roma 1 Angelo Tanese e dal Presidente della Fondazione ANIA Maria Bianca Farina.
Cultura della sicurezza, si diceva. L’intenzione infatti è quella di operare sul tema della prevenzione per ridurre l’incidentalità e su quello della sensibilizzazione verso il rischio stradale. Come? Unendo competenze diverse in una task force congiunta che metterà a sistema esperienze e dati per ricavare un modello predittivo dei comportamenti e dei profili di rischio, che possa abbattere il numero di incidenti stradali. Fenomeno che a fronte di una diminuzione delle vittime dal 2001 al 2014, nell’ultimo quinquennio è tornato a fornire cifre “altalenanti” senza, purtroppo, riuscire mai a scendere sotto la soglia delle 3.000 vittime l’anno. Anche il dato parziale, così come risulta dalle statistiche dell’attivit? della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, relativo ai primi 11 mesi del 2019, mostra un andamento analogo a quello dell’anno precedente, con 1.492 deceduti (il 3% in meno del 2018 che aveva fatto registrare 1.538 vittime).
La complessità del fenomeno infortunistico richiede oggi nuove e più incisive forme di partenariato che possano determinare un’effettiva cooperazione tra partner pubblici e i privati, in vista di sinergie che mettano insieme competenze tecniche, ingegneristiche, di analisi statistiche e psicologiche, con l’obiettivo finale di costruire modelli preventivi del fenomeno dellìincidentalit? su strada.
In quest’ottica, il Centro di ricerca e formazione si pone l’obiettivo di elevare il livello di sicurezza sulle strade che si declina con una mirata e studiata attività di comunicazione, di comprensione del fenomeno infortunistico in relazione alle cause di inidoneità fisica dei conducenti e di elaborazione e produzione di dati scientifici sul fattore umano alla base degli incidenti stradali, nel solco degli indirizzi che la Commissione Europea ha tracciato in vista della riduzione della mortalità e dell’infortunistica sulle strade.
I dati sugli incidenti stradali, frutto di un monitoraggio accurato, saranno incorporati in un database in forma anonima che potrà consentire un valido ausilio per la pianificazione di azioni di contrasto mirate.
Ognuno dei partner del Centro in possesso di specifiche competenze ed esperienze sui temi connessi alla sicurezza stradale, e da anni ha sviluppato sul tema progetti innovativi di carattere nazionale ed internazionale.
Alcuni di questi vedono già attive sinergie consolidate tra Polizia di Stato, lSapienza Universit? di Roma e la Fondazione Ania, che insieme hanno curato i progetti “ICARO”, la campagna di educazione stradale che dal suo avvio ha raggiunto oltre 600.000 studenti delle scuole di ogni ordine e grado di tutto il territorio italiano, “Chirone” ed “Ania Cares”, dedicati al?assistenza psicologica alle vittime di incidenti stradali e ai loro familiari, mentre con l’Azienda Sanitaria Locale Roma 1 è stato attuato il protocollo operativo siglato con la Procura Generale di Roma e la Regione Lazio, in applicazione delle legge sull’omicidio stradale.
Nell’ambito delle attività del Centro saranno pianificate anche iniziative di prevenzione rivolte ai cittadini o a specifici target, come scuole, centri anziani e luoghi di lavoro, alle quali sarà affiancata una capillare attività di formazione rivolta al personale sanitario e alle forze di polizia che sono chiamate a intervenire prestando il primo soccorso psicologico alle vittime dirette e indirette degli incidenti.
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