È una storia passata e una possibile idea per il futuro. Porsche 917-001, il primo telaio col quale si presentò il prototipo al Salone di Ginevra del 1969, da oltre 12 mesi è oggetto di un accurato restauro, per riportarla alla specifica originale dell’esordio.
Prototipo di Gruppo 4 utilizzato per esposizioni statiche ed esibizioni, il telaio 001 non scese mai in pista. Perse la sua originalità tecnica nel 1970, per celebrare la vittoria alla 24 ore di Le Mans del tempo: venne trasformata nella variante coda corta, con la modifica del telaio posteriore.
Oggetto di culto, oggetto da esposizione nel Museo Porsche, a inizio 2018 sono iniziati i lavori di analisi e ricostruzione, dove il restauro delle parti originali non era possibile. Tra scansione 3D del telaio e della scocca, ricostruzione degli stampi per creare i pannelli della carrozzeria in laminato di poliestere, il più simile possibile agli elementi in vetroresina del 1969, il lungo percorso di restauro è quasi al termine. Un mese ancora prima del debutto al Retro Classics di Stoccarda, fedele lla 917-001 del 1969, tra cerchi in magnesio nuovi e grafica originale.
L’operazione più complessa è stata la ricostruzione del telaio posteriore, a seguito dell’accorciamento nella configurazione “codacorta” nel 1970. Il telaio il alluminio principale è ancora quello del 1969, come le vetrature, le portiere e le cornici intorno al parabrezza e ai finestrini. Sono stati ricostruiti anche gli elementi aerodinamici dei baffi anteriori e delle ali stabilizzatrici, mentre il doppio serbatoio è la specifica originaria del progetto firmato da Hans Metzger.
Perché può essere un’idea per il futuro, Porsche 917? A Stoccarda si è iniziato a immaginare quali linee dovrebbe avere la hypercar che, non prima del 2025, raccoglierà il testimone della 918 Spyder. Michael Mauer, responsabile del design Porsche, ha due strade da imboccare, una ultramoderna, l’altra, ricca di fascino, dell’integrazione di stilemi storici di alcuni modelli del marchio. Come la 917.
Lo studio Porsche 917 Concept anticipato da un’immagine lo scorso marzo, si arricchisce di nuove prospettive e interpreta al meglio la lezione del prototipo del 1969, modernizzata nell’estremo sviluppo aerodinamico del posteriore, con ala mobile a ponte, parte centrale molto scavata dietro il lunotto, scarichi orientati verso l’alto. Certo un esercizio di stile dal fascino assoluto.
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