Porsche 911 è pronta ad adottare soluzioni inedite. Lo ha recentemente affermato Oliver Blume, amministratore delegato della Casa di Stoccarda: l’offerta della 992 andrà ad arricchirsi delle versioni più prestazionali e potenti, le GT3 e GT2 RS, la Turbo S, senza contare le varianti Targa.
Uno sviluppo della gamma che conterà anche una Porsche 911 ibrida, sulla quale Blume conferma: sarà la 911 dalle prestazioni più elevate. Lo anticipa a Top Gear, insieme a dettagli forse secondari che, tuttavia, aiutano a immaginare il tipo di progetto che dovrebbe debuttare tra il 2021 e 2022.
Non sarà una Porsche 911 ibrida plug-in, dettaglio che aiuterà a risparmiare molte decine di kg, potendo adottare un pacco batterie più compatto e di ridotta energia – quindi più leggero – rispetto, ad esempio, alla specifica da 14,1 kWh che utilizza Porsche Panamera Turbo S E-Hybrid, energia che permette di muoversi per 50 km in modalità elettrica.
Sarà un ibrido votato alla performance, non alle ampie percorrenze a zero emissioni. Un sistema destinato a superare i 700 cavalli, per strappare la palma di 911 di riferimento alla GT2 RS. “Non avrà il peso aggiuntivo delle batterie, sarà un’ibrida non plug-in. Abbiamo l’esperienza per riuscirci, guardate alla 919 da corsa”, ha anticipato Blume.
La 919 da competizione venne omologata con una capacità di recupero energetico della componente elettrica fino a un massimo di 8 megajoule, valore che indicherebbe una possibile soluzione supersportiva stradale con una compattissima batteria da poco più di 2 kWh di capacità, ad alimentare un motore elettrico sull’asse anteriore.
L’apporto del motogeneratore potrebbe restare al di sotto del dato del motogeneratore utilizzato da Panamera turbo ibrida, i 136 cavalli e 400 Nm di coppia, in funzione di quanto si vorrà estrarre dal boxer 6 cilindri.
Se il progetto di supersportiva ibrida che è 911 ha una strada già tracciata, sulla trasformazione di Porsche 718 in un progetto interamente elettrico a batterie si discute da tempo e Blume ha indicato ancora in 12 mesi quelli necessari per arrivare a definire se dare il via libera alla coupé, conservando l’attuale generazione come proposta esclusivamente termica. Un lasso di tempo che sposterebbe al 2023/2024 l’eventuale debutto.
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