Sarà con ogni probabilità il Salone di Los Angeles di fine novembre ad ospitare il debutto di MINI John Cooper Works GP 2020.
Sul mercato sarà un progetto in tiratura limitata, 3.000 esemplari, e sarà la MINI stradale più potente di sempre. Dal motore 2 litri arriveranno 300 cavalli, messi alla prova nello sviluppo condotto in pista, a lungo al Nurburgring.
Adesso, muletti privi di qualsiasi mascheratura a celare le soluzioni aerodinamiche immortalati e diffusi su Instagram.
Il kit aerodinamico è anche un ampliamento delle carreggiate, ottenuto con un elementi dall’effetto “sospeso”, vista la porzione superiore aperta e il raccordo nella zona inferiore ai pannelli dei passaruota.
Dal concept alla produzione in serie si perde la realizzazione in fibra di carbonio, a meno che MINI non la offra tra gli optional. L’aerodinamica posteriore, con l’ala biplano, è un altro elemento evoluto ma in continuità con la show car.
L’anteriore si sviluppa intorno al restyling, quindi griglia ampia ma in gran parte chiusa, con l’eccezione della “bocca” bordata in rosso e le aperture destinate all’intercooler, in basso.
Tanti cavalli in più dal motore e un consistente alleggerimento atteso, che passerà da interni essenziali, due posti, con la rimozione dei sedili posteriori, a vantaggio di misure di irrigidimento della scocca. Dovesse seguire gli interventi apportati alle MINI GP del passato, la via appare chiara.
Un richiamo alle precedenti generazioni delle John Cooper Works più estreme è anche nel disegno dei cerchi, quattro razze.
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