Cornice: Salone di Francoforte. Protagonista: Lamborghini Sián. Una prima volta per la Casa di Sant’Agata, la realizzazione concreta del progetto con codice LB48H, che nell’ultimo anno e mezzo aveva stuzzicato le fantasie e anticipato qualcosa sulla supercar con doppia alimentazione, termica ed elettrica.
Bassa tensione, 48 volt, per alimentare il motogeneratore installato sulla linea di trasmissione, in uscita dal cambio. Una componente elettrica caratterizzata dall’estrema leggerezza e altrettanto estrema rapidità di ricarica e cessione dell’energia da parte dell’accumulatore.
Non una batteria agli ioni di litio, bensì, un supercondensatore, prima applicazione in ambito automotive nella produzione stradale di un’auto ibrida. Idea proposta in passato nelle competizioni, che sale a bordo di una supercar prodotta in tiratura limitata. Sessantatré esemplari di Lamborghini Siàn, nel nome ancora il dialetto, emiliano stavolta: Siàn vale a dire “fulmine” (ovvio il richiamo alla quota elettrica), come Countach, allora in piemontese, era “accidenti”.
L’accostamento non è casuale, perché nel design di Lambo Siàn ibrida si leggono tratti di Countach nel disegno dei fari posteriori esagonali, nel tetto a periscopio all’interno. La fedeltà ai tratti Lamborghini, immutata, è nello stile a Y nella vista di fianco e nei gruppi ottici diurni, tre segmenti presi di diritto dal concept Lamborghini Terzo Millennio.
Ecco, quel concept sperimentava sulla tecnologia dei materiali, non a caso un laboratorio di ricerca insieme al MIT – Massachusets Institute of Technology. Siàn introduce un’altra prima assoluta, ovvero, un sistema di apertura/chiusura della griglia di ventilazione al retrotreno in funzione dal calore sviluppato dagli scarichi: materiali a “memoria di forma”.
Inevitabilmente è, però, il sistema ibrido della supercar Lamborghini a prendere la scena. La componente elettrica e il supercondensatore pesano appena 34 kg e sviluppano una potenza di 34 cavalli: immediato il rapporto peso-potenza. Lo sviluppo del supercondensatore ha portato i tecnici a ottenere un’energia immagazzinata 10 volte superiore rispetto a una specifica simile per peso, fronte sul quale l’elemento è 3 volte più leggero e potente rispetto a una normale batteria.
L’apporto dell’elettrico consente di abolire i “vuoti” nei passaggi da una marcia all’altra, incrementa la trazione del 20% in accelerazione da 70 a 120 orari. Meglio: 1,2 secondi più rapida di una Aventador SVJ. Totalmente elettriche saranno anche le manovre di parcheggio e retromarcia.
Motogeneratore con una strategia di recupero in fase di decelerazione pensata per sfruttare appieno i vantaggi del supercondensatore, dalle sue una rapidissima velocità di ricarica e disponibilità istantanea dell’energia recuperata. Il sistema ibrido di Lamborghini Siàn vale 819 cavalli, dei quali sono 785 i cavalli erogati dal motore termico V12.
Quanto va forte? Supera i 350 km/h di velocità massima e dichiara uno zero-cento orari inferiore ai 2,8 secondi. Così, il primo capitolo ibrido di Lamborghini, un’anticipazione che porterà alla futura generazione di Aventador.
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