Provare per tutta la vita a battere un record del mondo, riuscirci e poi tentare di superarlo di nuovo. La pilota Jessi Combs stava facendo questo quando è morta. Il suo primato di velocità su quattro ruote non le bastava, voleva di più. Ma un incidente le è stato fatale.
Sono i rischi del mestiere. Jessi Combs ne era consapevole ma ha voluto comunque provare a fare meglio del suo meglio: nell’Alvord Desert, in Oregon, a bordo di un Jet-Car. Il tentativo è finito in uno schianto. Appena pochi giorni fa, sui suoi social, la 36enne aveva postato un’immagine con la vettura.
Una laurea alla WyoTech, rinomato college statunitense specializzato nella preparazione degli studenti per le carriere come tecnici nel settore automobilistico. Era stata la stessa università ad assumerla dopo il conseguimento del titolo, nel dipartimento marketing. Il suo compito era costruire, completamente da zero e in sei mesi, un’auto per partecipare alla Specialty Equipment Marketing Association.
Le quattro ruote l’hanno portata anche in tv. Dal 2005 al 2009, infatti, è stata il volto del reality “Xtreme off-road 4×4”.
Il suo obiettivo principale, però, era battere il record del mondo di velocità terrestre su quattro ruote femminile. Sogno avverato il 9 ottobre 2013, quando ha guidato la North American Eagle Supersonic Speed Challenger nel deserto di Alvord: 398,954 mph (632 km/h) e velocità massima di 440,709 mph (709 km/h). Non soddisfatta, tre anni dopo, il 7 settembre 2016, arriva a 477,59 mph (768,6 km/h) con la Other American Eagle. Non si contanto i titoli vinti: dall’Ultra 4 King of the Hammers al Rallye Aicha des Gazelles, passando per l’Ultra 4 National Championship, il Serie Ultra 4 Western Region e l’ Ultra 4 Stampede Legends Class.
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