Iniziano i test sul circuito del Nurburgring per Volkswagen ID R

L’intento di coloro che disegnarono il Circuito del Nurburgring, in Germania, era quello di realizzare una pista che mettesse in crisi anche le migliori vetture, in quanto, sin dall’inizio, era previsto che il tracciato potesse essere affittato alle case costruttrici per collaudare nuovi modelli. Un’idea che trovò realizzazione nel 1927, ma che continua nella propria vocazione. In questo circuito immerso nel verde, infatti, è appena iniziato il percorso di sviluppo di Volskwagen ID R, il prototipo elettrico della Casa automobilistica tedesca che, entro la fine dell’estate, punta a fissare il record sul giro per le vetture del proprio segmento. 

Prima giornata di test con Romain Dumas al volante, che spiega bene quanto la sfida posta dai 20,8 km dell’Anello Nord del Nurburgring sia unica. Due telai in pista per sfruttare al massimo la giornata di prove, dedicata a ritagliare il giusto assetto. I tecnici hanno lavorato alle regolazioni legate al telaio, tra altezze da terra e taratura degli ammortizzatori, per leggere alla perfezione le sconnessioni della pista, diversissime dai circuiti sui quali finora è stato preparato il tentativo di record. Più sconnessioni, più ampie, richiedono un assetto dedicato.

Prove abbinate anche alla ricerca della giusta specifica di gomme Bridgestone, per trovare la massima prestazione in curva. Un aspetto sul quale, invece, le simulazioni e i preparativi condotti su altre piste, già sufficientemente a punto è stata la gestione energetica del sistema elettrico.

Così come è diversissima la specifica aerodinamica del prototipo rispetto a quella impiegata per realizzare il record alla Pikes Peak 2018. Dalla configurazione a massimo carico si è passati a una veste più bilanciata. Cambiano i baffi davanti alle ruote anteriori, cambia soprattutto l’ala posteriore, molto meno carica, grazie a un profilo di corda ridotta e, per bilanciare al meglio efficienza sul dritto e velocità in curva ricorre al DRS – Drag Reduction System, ripreso dalla Formula 1.

Vale il 20% in meno di resistenza all’avanzamento, l’ala mobile aperta. Vale anche un conseguente incremento della velocità massima, attesa intorno ai 270 km/h, dalla spinta dei 680 cavalli espressi dai due motori elettrici, mentre la media sul giro, per battere il primato di 6’45”90 detenuto attualmente dalla NIO EP9, dovrà essere ampiamente superiore ai 180 km/h.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori

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