Via libera del consiglio di sorveglianza di PSA al Protocollo di accordo per le nozze con Fiat-Chrysler: lo riferiscono alle agenzie di stampa fonti vicine al dossier. Secco “no comment”, invece dal gruppo PSA, che non conferma ma nemmeno smentisce le indiscrezioni. L’annuncio ufficiale dell’accordo, pronosticato da entrambe le parti entro fine anno, è atteso tra domani e venerdì con la firma del memorandum of understanding.
A tal proposito Fiat Chrysler Automobiles ha preallertato i sindacati per un incontro da tenere venerdì a Mirafiori sull’accordo di fusione con PSA. Lo ha reso noto a Torino Marco Bentivogli, segretario generale della Fim Cisl. “Dovrebbe disvelarsi il memorandum, è un percorso che attendevamo e che procede nei tempi previsti. Venerdì apriremo una fase di confronto con l’azienda per capire le ricadute del nuovo piano industriale e chiederemo che ci sia la conferma degli obiettivi della piena occupazione e dei 5 miliardi di investimenti annunciati per l’Italia“, ha detto Bentivogli.
Queste sono le ultime novità che si apprendono da fonti francesi. Molti dettagli dell’operazione, che porterà alla nascita del quarto costruttore al mondo con 8,7 milioni di auto vendute, sono noti: la nuova società sarà paritetica (50% Fca e 50% Psa), avrà sede in Olanda e sarà quotata a Milano, Parigi e Wall Street. Sarà guidata da Carlos Tavares, ad, e avrà John Elkann presidente.
“Sul progetto di fusione, la famiglia ha votato all’unanimità per sostenere Carlos Tavares (presidente del consiglio di amministrazione di PSA) sull’operazione in corso – affermano dalle agenzie di stampa francesi -. Per quanto riguarda la governance, “la famiglia Peugeot sarà rappresentata nel futuro consiglio”.
La famiglia Peugeot è ora uno dei tre principali azionisti del gruppo, insieme al gruppo automobilistico cinese Dongfeng e alla banca di investimento pubblica (BPI). Ognuno di questi tre azionisti detiene il 12,23% del capitale e secondo le disposizioni dell’accordo, dopo la fusione, avrebbero circa il 6,1 o 6,2% del capitale.“Nel futuro piano di fusione, la famiglia avrà la possibilità di prendere il 2,5% in più e diventerà uno dei principali azionisti del gruppo”, ha aggiunto la fonte.
I due produttori avevano annunciato il 31 ottobre di aver concordato all’unanimità il principio di una fusione, in cui gli azionisti dei due gruppi avrebbero condiviso il capitale al 50% paritario, dopo varie operazioni finanziarie. Questa fusione dovrebbe consentire a PSA di formare con FCA un nuovo colosso automobilistico globale, su base azionaria, senza chiudere fabbriche nei rispettivi paesi produttori d’origine.
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