Lo riporta la Reuters: Emanuele Palma era indagato già da inizio settembre. Da Detroit la notizia dell’arresto per il dirigente FCA accusato nell’ambito dell’inchiesta del Dipartimento di Giustizia sulle emissioni non conformi dei veicoli diesel del Gruppo.
L’accusa parla della violazione del Clean Air Act, legge fondamentale sulla protezione dell’ambiente negli Usa, in vigore negli States da oltre cinquant’anni, dal 1963. Questa legge prevede la fissazione di standard nazionali di qualità dell’aria per determinati tipi di inquinanti da parte dell’Epa: l’Environmental Protection Agency, l’agenzia per la protezione dell’ambiente negli Stati Uniti d’America.
La Reuters cita il documento del tribunale relativo al 18 settembre e secondo l’accusa, Emanuele Palma avrebbe cospirato per ingannare i regolatori, i clienti e il pubblico sui sistemi di emissione utilizzati sui veicoli diesel di Fiat Chrysler negli Stati Uniti. Al momento, il dirigente di FCA risulta essere in custodia. Un portavoce del gruppo Fiat Chrysler dichiara: “Stiamo apprendendo i dettagli della questione. Continueremo a collaborare pienamente con le autorità. Non abbiamo altro da aggiungere in questo momento”.
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