Dazi USA-UE, a novembre il responso sul settore auto

Numeri, aspettando una decisione attesa il 13 novembre prossimo, quando l’amministrazione Trump dovrà pronunciarsi sull’imposizione di dazi doganali all’importazione di beni del settore auto dall’Unione Europea. Veicoli e componentistica potrebbero subire misure di tassazione supplementare.

Quale sia lo scenario del quale si discute è nei numeri prodotti dall’ACEA, aggiornati al marzo 2019, su analisi condotte da Eurostat e dal Dipartimento del commercio degli USA.

Il commercio dell’industria automobilistica tra Europa e Stati Uniti vale l’8% degli scambi complessivi. L’esportazione legata all’automotive dalla UE verso mercati esterni pesa per 128 miliardi di euro e circa 5,4 milioni di unità. Gli USA, viceversa, importano per un valore di circa 174 miliardi di dollari nel medesimo settore.

Le discussioni in atto sui dazi doganali segue, nell’ottica protezionistica, i “suggerimenti” del presidente Trump ai big dell’auto di investire negli impianti statunitensi anziché messicani, fino allo scorso giugno a rischio imposizione di dazi.

PRODUZIONE IN USA CON MARCHIO UE

Una produzione da parte delle case automobilistiche a composizione azionaria esclusivamente europea che, negli Stati Uniti, equivale al 27% della produzione auto totale nel Paese, quota riferita al 2018. Tuttavia, fino al 54% di questa produzione viene successivamente esportata, anche verso paesi europei.

WTO Dà RAGIONE AGLI STATI UNITI

La decisione che maturerà a novembre arriverà dopo il riconoscimento di questi giorni, da parte dell’Organizzazione mondiale per il commercio (WTO), del diritto in capo agli USA di imporre dazi doganali su prodotti europei per un ammontare di 7,5 miliardi di dollari, a compensazione dei danni subiti da Boeing per i sussidi elargiti dalla UE al consorzio Airbus (riunisce imprese francesi, tedesche, spagnole e inglesi) nel settore del trasporto aereo. Dazi che partiranno dal 18 ottobre prossimo. 

PERDITE STIMATE ATTORNO AI 700 MILIARDI

Una guerra delle tariffe sull’importazione di beni dell’industria automobilistica che, in un lasso di tempo di 7 anni, dovessero entrare in vigore misure protezionistiche, è stato stimato porterebbe a perdite fino a 700 miliardi e un calo della produzione di 35 milioni di unità, secondo uno studio del Center for Automotive Research dell’Università di Duisburg-Essen, riportato dall’Ansa.

Un’analisi più dettagliata dei numeri in gioco sulla produzione e l’export di veicoli dall’Europa negli USA, vede – dati ACEA – una bilancia italiana con export per 4,6 miliardi di dollari di valore a fronte di importazioni per 261 milioni; Regno Unito a 9,6 miliardi di export nel 2018 e importazioni per 1,6 miliardi dagli USA; Germania con un automotive a esportare per 18,6 miliardi e 5,8 miliardi di importazioni.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori

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