Pesano 2300 kg, non un inno all’agilità, ma possono benissimo essere classificate come sportive. BMW X5M Competition e X6M Competition: SUV, nelle forme e nelle dimensioni, GT nelle prestazioni.
La sfida tecnica, come peraltro sulle elettriche ad altissime prestazioni, è nel “cancellare” la massa imponente, azzerarla nella percezione del guidatore. Ed ecco l’elettronica finissima a legarsi alla tecnica.
Due proposte BMW M per X5 e X6. I 600 cavalli del V8 da 4.4 litri, twin turbo, rappresentano l’offerta di partenza, con 750 Nm di coppia motrice. Già valori più che sufficienti per staccare prestazioni elevatissime e farlo nel massimo comfort e versatilità che i due sport utility assicurano.
C’è, poi, BMW X5M Competition e la gemella X6, che dal motore spremono fino a 625 cavalli, a valore di coppia invariato. I numeri da mettere in vetrina, le prestazioni assolute, sono raggiunge con questa configurazione, più il M Driver’s Package, che posiziona il limitatore ai 290 orari anziché 250 km/h. X6M Competition scatta in 3,8 secondi sullo 0-100 km/h, X5M Competition in 3,9.
Guadagnano sul campo il titolo di prodotto sportivo. La personalizzazione stilistica è marcata, si parte dal nuovo frontale con aperture maggiorate, prese d’aria laterali che vanno anche ad alimentare i radiatori supplementari di un secondo circuito di raffreddamento, in azione quando le temperature d’esercizio richiedono un extra di gestione termica. È uno degli interventi distintivi rispetto alla gamma X5, anche prestazionale, come X5M50i da 530 cavalli.
Il V8 twin turbo adotta una coppa dell’olio supplementare, la cui portata interviene con una gestione elettronica che rileva la dinamica longitudinale e trasversale del veicolo, valutando l’apporto aggiuntivo della pompa elettrica. È un’ottimizzazione pensata per i giri in pista.
Altri accorgimenti, stilistico-tecnici, introdotti da X5M e X6M sono negli specchietti aerodinamici, nei cerchi da 21 pollici (21+22 sui due assi per le Competition), nei freni BMW M Compound.
Dove i 625 cavalli del V8 offrono “birra” sufficiente a muovere le 2,3 tonnellate dei suv, le sospensioni e la gestione elettronica si occupano di neutralizzare l’effetto peso sulla dinamica di guida.
La scocca, architettura nuova con la Clar, è più rigida che in passato e i punti di attacco delle sospensioni idem (avantreno a doppi bracci oscillanti, posteriore multilink a 5 leve). Supporti del motore anch’essi estremizzati nei valori di rigidità, per reazioni le più dirette possibili.
L’elettronica scende in campo nella gestione degli ammortizzatori adattivi, variando la rigidità e intervenendo sulla neutralizzazione del rollio, con barre stabilizzatrici attive. Nella gestione del differenziale, la frizione multidisco ripartisce la coppia tra i due assi e, con la specifica Active M Differential, tra le due ruote posteriori.
Non una sola modalità di trazione integrale xDrive, ma due, con la funzione Sport a trasmettere un extra di coppia al posteriore.
Trasmissione, sospensioni, motore, fino al feedback dei freni, dal tasto Setup a bordo di BMW X5M Competition e X6M Competition si può ritagliare l’auto secondo i propri gusti, parametri memorizzabili sui tasti al volante, M1 e M2, e richiamarli durante la guida.
Soluzioni come i freni con attuatore elettrico, servosterzo a rapporto di demoltiplicazione variabile, M Mode differenziato nella visualizzazione delle info sulla strumentazione BMW Live Cockpit e i sistemi di assistenza attivi, sono contenuti anticipati su BMW M8 e travasati su X5M e X6M.
Gli interni abbinano i materiali “caldi” della pelle Merino alle soluzioni più tecniche come le lavorazioni in alluminio, in un ambiente ovviamente personalizzabile e dal quale scegliere la tonalità allo scarico preferita, grazie al sistema di valvole a controllo elettrico.
Prima mondiale in pubblico al Salone di Los Angeles, sul mercato i due suv ad altissime prestazioni arriveranno dal mese di aprile 2020.
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