Non c’è pace nè per il personale di Autostrade nè per gli automobilisti che dovranno fronteggiare un nuovo stop: è stato indetto un nuovo sciopero del personale delle autostrade domenica 13 e lunedì 14 ottobre. Neanche due mesi dopo quello del , nel weekend del 25 e del 26 agosto, i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Sla Cisal e Ugl Viabilità e Logistica annunciano lo stop a seguito, si legge nel rilasciato dalle sigle, “dell’ennesima grave rottura della trattativa per il rinnovo del contratto nazionale scaduto ormai da 10 mesi”.
“L’interruzione della trattativa – riferiscono le organizzazioni sindacali – si è avuta sul tema della ‘clausola sociale‘ a tutela dell’occupazione, argomento per noi basilare. Su questo tema dopo un’apprezzabile apertura delle controparti, arrivata fino al raggiungimento di un testo condiviso soddisfacente per entrambe le parti, una delle associazioni datoriali ha espressamente dichiarato, con un atteggiamento incomprensibile, la volontà di ritirare la propria disponibilità a concordare la clausola sociale, determinando l’inevitabile rottura delle trattative”.
Prima di tutto parliamo di orari: dalle 10 alle 14 e dalle 18 alle 22 di domenica 13 ottobre, e ancora dalle 22 di domenica alle 2 del mattino di lunedì 14. I dipendenti coinvolti saranno quelli del personale turnista, gli addetti agli impianti, alla sala radio e gli ausiliari alla viabilità. Garantiti, ovviamente, i servizi minimi. Stop fino a 8 ore (secondo modalità stabilite a livello territoriale), per il resto del personale, incluso quello addetto ai caselli. Sciopero di 4 ore, invece, per il personale delle concessionarie aderenti a Federreti, compreso quello di Autostrade per l’Italia.
Riunione nazionale dei delegati fissata a Torino, il 10 ottobre. Al centro della discussione ci sarà la clausola sociale a tutela dell’occupazione che secondo i sindacati “rappresenta un fattore indispensabile e fondamentale per dare garanzia e tutela a tutti i dipendenti del settore, al fine di garantire la continuità occupazionale, l’applicazione del Ccnl di settore, il mantenimento di tutti i trattamenti economici e normativi, in un momento di grande cambiamento che investe l’intero arco delle concessioni autostradali. Siamo infatti di fronte – spiegano le organizzazioni sindacali – a concessioni già scadute, che coinvolgono quasi 4 mila addetti, un quarto del totale del complessivo del settore ed a probabili ulteriori riorganizzazioni delle concessioni autostradali a partire dalla ventilata revoca di Autostrade per l’Italia. Questa situazione ci impone l’obbligo di fissare soluzioni che evitino ai lavoratori di subire conseguenze derivanti dall’assenza di regole e dalle scelte scellerate perpetrate da altri. Le associazioni datoriali – denunciano infine Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Sla Cisal e Ugl – continuano ad avere un atteggiamento inaccettabile che indica una deriva del sistema di tenuta della rappresentanza, mettendo in discussione l’affidabilità di coloro che hanno tratto vantaggio da un sistema protetto e che oggi non ne vogliano tenere conto, assumendosi responsabilità nei confronti delle proprie maestranze”.
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