Il 2 maggio del 1519, ad Amboise, paese della Loira, moriva uno dei più grandi geni che l’umanità abbia mai visto: Leonardo da Vinci. Sono passati 500 anni e le sue idee risultano ancora non solo attuali, ma addirittura futuristiche.
Tra le sue numerosissime opere d’arte e invenzioni, può essere individuata quella che si può definire la prima automobile della storia. All’interno del famoso Codice Atlantico, enorme raccolta di schizzi e disegni dell’inventore toscano, è presente, nel foglio f.812r (ex 296va) datato intorno al 1478, il progetto di un veicolo che si muove senza il traino esterno di uomini o animali.
Un’idea incredibile, quasi folle negli anni del Rinascimento, testimoniata da disegni di quella che uno dei suoi maggiori studiosi, Gerolamo Calvi nel 1936 chiamò simapticamente “La Fiat di Leonardo”. Da Vinci però non concepì questa prima “automobile autonoma” con l’intenzione di utilizzarla per i trasporti, bensì solo per intrattenere e far divertire con nuovi trucchi e creazioni la corte fiorentina di Lorenzo il Magnifico.
L’artista diesegnò l’automobile attraverso due punti di vista: nella parte superiore del foglio i dispositivi meccanici sul lato sinistro del carro e una terza ruota, con sterzo a timone. Nella parte inferiore, invece, Leonardo visualizza in maggiore dettaglio i meccanismi, senza lo sterzo a timone, sostituito da un complesso dispositivo con tiranteria e asta a cremagliera.
Partendo da questi disegni, Carlo Pedretti e M. Rosheim, oltre all’Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze e lo Studioddm di Milano, sono riusciti a realizzare, grazie alle moderne tecnologie di stampa in 3D, un vero e proprio modello reale e funzionante dell’auto di Leonardo.
La vera denominazione dell’invenzione del genio rinascimentale è “carro semovente”, e grazie alle ricerche dell’IMSS si è riuscito a stabilire la definizione degli elementi fondamentali dell’invenzione: il passo della dentatura degli ingranaggi, i diametri delle ruote, i sistemi meccanici e le loro linee di azione, i sistemi di trasmissione e di regolazione del moto. Una ricostruzione del carro semovente si può vedere al Museo Galileo, nome ufficiale dell’IMSS fiorentino, in Piazza dei Giudici.
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