“Con beneficio di Inventario”. E’ questa la formula nel segno della cautela con cui è possibile valutare le indiscrezioni riferite dal Financial Times, secondo cui FCA sarebbe ad uno stadio avanzato di trattative con Renault per una ipotesi di collaborazione che andrebbe oltre le classiche partnership industriali tra aziende automobilistiche. In ballo, secondo il quotidiano economico, ci sarebbe l’ingresso del gruppo presieduto da John Elkann in un dinamica di cooperazione strutturale, dunque con la prospettiva di trasformare FCA nel quarto tassello dell’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi.
Nessun commento per ora da Torino, ma proprio l’amministratore delegato di Fca, Mike Manley si è detto di recente “aperto a valutare” ogni forma di partnership, fusione o accordo che renda il Gruppo più forte. E di forza dirompente si tratterebbe, arrivando a costituire un gigante dalle vendite complessive per 15,6 milioni di veicoli l’anno, dunque ben primo al mondo, quando Volkswagen tocca “soltanto” quota 10,8 milioni.
Ma il beneficio di inventario a cui siamo tenuti va inteso anche letteralmente, come elenco di partnership possibili per FCA che in questi mesi ha visto aggiungere molti nomi noti, da ultimo il Gruppo PSA. Tutte peraltro ipotesi più praticabili dal punto di vista societario di quella ventilata ora. Se infatti è vero che Renault è di suo un’azienda non operativa negli Stati Uniti, e dunque complementare con le operazioni di FCA negli States, e se è ovvio che ai francesi farebbe gola un marchio autorevole come Alfa Romeo per toccare finalmente le corde del lusso, resta da capire la portata industriale del legame tra le due aziende.
Dopo lo scandalo che ha portato all’arresto di Carlos Ghosn, è evidente come Renault cerchi di riguadagnare peso all’interno dell’alleanza con Nissan, e l’occasione di inserire un nuovo partner occidentale non potrebbe che spostare gli equilibri a suo favore. Ammesso che questo sia reso possibile dal socio giapponese, pronto ora a rilanciarsi con un nuovo livello di autonomia e una gamma promettente di novità.
Renault e Nissan si sono alleate nel 1999. Mitsubishi si è unita nel 2015 quando Nissan ne ha acquistato il 36%. Nell’attuale struttura dell’intesa, Renault ha il 43% delle azioni di Nissan e tutti i diritti di voto, e Nissan che ha il 15% delle azioni Renault, ma senza diritto di voto. Nulla osterebbe ad un rapporto diretto tra FCA e Renault, ma è la condivisione di piattaforme meccaniche e tecnologie a zero emissioni con Nissan che resta l’affare più complesso e oggettivamente conveniente per Torino. Un fatto per nulla scontato.
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