TORINO – Partiamo da una citazione: «Realizzare un museo è un’impresa che trascende le modeste possibilità dell’uomo qualunque e richiede doti eccezionali, quali il cervello di un veggente, il cuore di un artista, la tenacia di un animo temprato ad ogni battaglia, la superba fede di un pioniere». Parole di Carlo Biscaretti di Ruffia, cui il Mauto (il museo dell’auto di Torino) dedica un nuovo spazio espositivo dedicato. Del resto Biscaretti di Ruffia è stato il fondatore e quest’anno scattano le celebrazioni per i 140 anni dalla nascita e i 60 anni dalla scomparsa .
PARLA BENEDETTO CAMERANA «Il Mauto propone una celebrazione di Carlo Biscaretti di Ruffia, ideatore del Museo dell’Automobile e dell’instancabile impegno attraverso il quale ne è stato l’esecutore, in quasi 30 anni di passione – racconta Benedetto Camerana, Presidente del museo -. Lo spazio che da ora apre il percorso espositivo viene riconsegnato ai visitatori nell’innovativo allestimento dedicato, introdotto “in ologramma” dallo stesso Biscaretti, immerso nelle sue azioni e nelle sue opere. Non è solo un omaggio alla figura del fondatore, ma soprattutto un’operazione strategica che ha l’obiettivo di fare conoscere al pubblico la natura assolutamente pionieristica del Museo».
ALLESTIMENTO MULTIMEDIALE Grazie al nuovo allestimento multimediale, sarà lo stesso Biscaretti a dare il benvenuto ai visitatori e a illustrare la genesi del suo progetto museale, modernamente pensato come spazio vivo per la città, di formazione e divulgazione. L’installazione multimediale consiste nella proiezione olografica del personaggio, che si racconta in un divertente gioco di interazione con i ritratti dei suoi antenati. Al progetto hanno partecipato anche 7 allievi diplomati della Scuola Holden
MENGOZZI E LA SCUOLA HOLDEN «L’obiettivo principale nella realizzazione del nuovo spazio espositivo, progettato in occasione dell’anniversario legato al fondatore del Mauto, è offrire a tutti i visitatori un’esperienza di visita ancora più emozionante e coinvolgente – ha aggiunto Mariella Mengozzi, direttore del museo -. A questo scopo, in pieno spirito “biscarettiano”, sono state coinvolte le eccellenze del territorio. Non solo gli allievi diplomati alla Scuola Holden, ma anche i restauratori del Centro di Restauro della Venaria Reale. Ci auguriamo che la perseveranza e la passione del nostro fondatore possano essere, ancora oggi, di ispirazione e insegnamento per le giovani generazioni».
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