Tour de France, Viviani vince allo sprint: a Nancy tocca all'Italia

“Avevo vinto tappe alla Vuelta ed al Giro, con questo sprint al Tour ho chiuso il cerchio”. Elia Viviani batte un colpo, un grande colpo, anche in terra francese. Sprint perfetto, sviluppato alle transenne, dopo un lavoro di qualità della squadra. Su tutti Morkov e Richeze, gli ultimi vagoni del treno della Deceunink-Quick Step. Non va però dimenticato che anche la maglia gialla, Julian Alaphilippe, si è messo al lavoro tenendo alto in ritmo all’ultimo km.

Viviani, che si impone su Kristoff ed Ewan, in un colpo solo si scrolla di dosso la delusione della prima tappa (“colpa mia, avevo perso il treno dei miei compagni”) e dell’ultimo Giro d’Italia, dove tra retrocessioni di ordini d’arrivo e contrattempi in serie, non ne aveva azzeccata una. Interrotto un doppio digiuno italiano: una vittoria di tappa non arrivava dal 2017 con Fabio Aru, mentre per ritrovare la purezza di uno sprint nostrano bisogna addirittura andare indietro di nove anni, ad Alessandro Petacchi nel 2010. Vero, anche Trentin (sempre a Nancy) si impose in volata nel 2014, ma i ranghi non erano compatti (una trentina di uomini in tutto)  e l’unico uomo veloce con cui confrontarsi era l’immancabile Sagan.

Nancy inoltre si conferma un talismano per i colori italiani. Quella di Viviani è la sesta vittoria, la prima nel 1949 a firma Fausto Coppi. Ma anche Reims, sede di partenza e città dove venivano incoronati quasi tutti i re di Francia, non ci è sgradita. Ercole Baldini qui vinse un campionato del mondo da dominatore che viene ancora ricordato a distanza di decenni.
 A proposito di re, la Francia si è sbrigata ad incoronarne uno come Julian Alaphilippe. Merito dell’impresa del giorno e del suo ciclismo scintillante. “Stamattina davanti all’albergo c’erano 150 persone ad aspettarmi”, commenta gongolante Re Alaf.
 
Si parte e si capisce che, sarà un giorno da velocisti. In fuga il duo della Wanty-Gobert composto da Backaert e Offredo, con loro Michael Schär (CCC). Caratteristica che li accomuna: secondo più, secondo meno, distano un quarto d’ora in classifica da Alaphilippe. Insomma, sconfessata la tradizione delle tappe Reims-Nancy: tre prima di questa. Nel 1973 vittoria di Joop Zoetemelk, tutto meno che uno sprinter. Dodici anni dopo, colpo da finisseur del belga Wijnants, quindi nel 1988  il tedesco Rolf Gölz, un passista veloce favorito dal mitico arrampicatore di Colombia Lucho Herrera, che in una cote senza grandi pendenze aveva sconvolto il gruppone.
 
Il trio stavolta non ha chance, tanto che la giornata molti big la passano a verificare problemi accumulati nei giorni precedenti. Fuglsang ad esempio dà appuntamento a la Planche des Belles Fille, primo arrivo in salita giovedì: “Fino ad allora devo correre conservando energie”. Altri badano a mantenere la concentrazione: “L’importante in queste tappe è non cadere”, spiega Geraint Thomas. Alla fine tutti contenti. A loro la volata non interessa. Quando ci si arriva è un bel rebus: tante squadre, tanti velocisti, difficile districarsi. Chi lo fa meglio degli altri è Viviani, e i risultati si vedono.

ORDINE D’ARRIVO
1. Elia Viviani         (Ita, Deceuninck-Quick Step) in 5h09’20”
2. Alexander Kristoff   (Nor, Uae Emirates)              s.t.
3. Caleb Ewan           (Aus, Lotto-Soudal)              s.t.
4. Peter Sagan          (Svk)                            s.t.
5. Dylan Groenewegen    (Ned)                            s.t.
6. Mike Teunissen       (Ned)                            s.t.
7. Giacomo Nizzolo      (Ita)                            s.t.
8. Jasper Stuyven       (Bel)                            s.t.
9. Michael Matthews     (Aus)                            s.t.
10. Christophe Laporte   (Fra)                            s.t.
CLASSIFICA GENERALE
1. Julian Alaphilippe (Fra, Deceuninck-Quick Step) in 14h41’39”
2. Wout Van Aert      (Bel, Jumbo-Visma)                  a 20″
3. Steven Kruijswijk  (Ned, Jumbo-Visma)                  a 25″
4. George Bennett     (Nzl)                                s.t.
5. Michael Matthews   (Aus)                               a 40″
6. Egan Bernal        (Col)                                s.t.
7. Geraint Thomas     (Gbr)                               a 45″
8. Enric Mas          (Esp)                               a 46″
9. Greg Van Avermaet  (Bel)                               a 51″
10. Wilco Kelderman    (Ned)                                s.t.
12. Thibaut Pinot      (Fra)                               a 52″
21. Vincenzo Nibali    (Ita)                            a  1’01”
22. Adam Yates         (Gbr)                            a  1’06”
25. Jakob Fuglsang     (Den)                                s.t.
41. Nairo Quintana     (Col)                            a  1’30”
42. Alejandro Valverde (Esp)                                s.t.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml

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