Volley femminile. Davide Mazzanti: “Essere vice campioni del mondo non significa in automatico avere già al collo una medaglia olimpica”

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Non vuole essere troppo sicuro di se né trasmettere troppo orgoglio alla sua squadra Davide Mazzanti che intervistato al Forum Sport & Business del Sole 24 Ore vuole precisare che il secondo posto al mondiale non deve far abbassare la guardia in vista delle Olimpiadi di Tokyo, dove le padrone di casa venderanno carissima la pelle e dove Cina e Stati Uniti tenderanno a rafforzarsi per cancellare le ultime prestazioni non ottimali.

Per questa ragione il coach azzurro, che è riuscito a rilanciare il volley femminile dopo le brutte figure rimediate alle Olimpiadi di Rio, cerca di mantenere alta la concentrazione, non dando false speranze né ai tifosi né alle sue pallavoliste, che per vincere una medaglia dovranno lavorare più sodo di quanto non abbiano fatto per gli ultimi mondiali:

“Tutti pensano già alla medaglia alle Olimpiadi di Tokyo 2020, ma prima dobbiamo qualificarci e sarà tostissimo. Dobbiamo considerare che nel primo round incontreremo una fra le prime otto nazionali e i risultati non sono mai scontati nello sport. Abbiamo creato entusiasmo? Questo sì, non solo fare le persone ma anche tra gli studenti”.

Il lavoro svolto dalle azzurre non è solo appannaggio dello sport pallavolo, ma anche del sociale, in quanto le scuole e i ragazzi si sono avvicinati a uno sport in cui l’Italia può ora vantare una medaglia d’argento olimpica nel maschile e una d’argento mondiale nel femminile. Ragazzi e ragazze sono quindi chiamati a formare le nuove leve che permetteranno di far rimanere in alto l’Italia.

Fortunatamente nelle scuole la pallavolo è molto praticata, e quindi è facile far innamorare i ragazzi, ma soprattutto le ragazze, di questo sport, anche se non riceve le stesse attenzioni del calcio e del tennis, discipline sportive che attirano più pubblico e soprattutto più sponsor e di conseguenza più Tv e soldi.

Nonostante questo il volley, sia maschile che femminile, continua a essere seguitissimo nelle competizioni internazionali, ovvero quando scendono in campo le nazionali di categoria. Lo stesso non avviene negli incontri di campionato, dove l’affluenza è molto più bassa, eccezion fatta per le finali scudetto o per incontri determinanti nelle competizioni europee.

Davide Mazzanti punterà ancora su Malinov ed Egonu?

Probabile che per le prossime olimpiadi le punte di diamante della nazionale femminile siano ancora la palleggiatrice Ofelia Malinov e l’opposto Paola Egonu. Ambo le ragazze hanno dimostrato tutto il loro valore ai mondiali distinguendosi positivamente. Paola Egonu sta anche guidando in questa stagione il suo Novara alla testa della classifica, dimostrandosi tra le più brave schiacciatrici a livello mondiale.

Nel ruolo di alzatrice, è il caso di dire, che anche la grande esclusa dei mondiali, ovvero Alessia Orro, sta facendo un ottimo lavoro, ed è ormai leader indiscussa delle farfalle di Busto, squadra che non competerà per la vittoria del campionato ma che rappresenta una delle maggiori formazioni a livello nazionale. Per la Malinov, contando anche la Cambi, la concorrenza sarà agguerrita, anche se la palleggiatrice della Savino Del Bene può far valere dalla sua l’ottimo affiatamento con Paola Egonu.

Davide Mazzanti chiamerà Valentina Diouf?

Domanda che si pongono tutti gli amanti del volley è anche se il coach azzurro Davide Mazzanti chiamerà o meno Valentina Diouf, in quanto l’ex opposto del Busto Arsizio sta facendo molto bene in Brasile, e forse meriterebbe una chance, anche perché non è detto che Serena Ortolani sia in grado di offrire le stesse prestazioni viste al recente Mondiale.

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