Illustrazione Rossella Grasso
Accoglienza superba per l’oro mondiale raggiunto in Giappone per la nazionale di Volley femminile guidata da Davide Mazzanti, che ammetta di essere rimasto sorpreso per i 6,5 milioni di spettatori per la finale contro la Serbia, davanti agli studenti delle scuole di Cremona, ma ancora di più per l’affetto e l’accoglienza che lui e le ragazze hanno avuto al rientro in Italia. L’argento è infatti dell’Italia intera e non solo dell’Italia della pallavolo:
“I 6.5 milioni di telespettatori per la finale con la Serbia? A me ha impressionato più ancora l’accoglienza al rientro in Italia con l’argento al collo: abbiamo fatto innamorare della nostra Nazionale un popolo più vasto di quello della pallavolo”.
Ripercorre le tappe della sua carriera il coach azzurro, partendo dal fallimento a Piacenza fino all’occasione con la Pomì Volley che ha portato a vincere il campionato:
“Ho visto in un fallimento, o comunque in un momento negativo, un’opportunità. L’esonero di Piacenza nel 2012-2013 inizialmente mi pesò molto per la forma: venni a saperlo dai giornali, nessuno del club me lo comunicò in anticipo. In realtà col tempo capii che era la sostanza che contava, ossia il fatto che non ero riuscito a portare in alto Piacenza, come fece invece chi giunse dopo di me. A volte però le occasioni non hanno la forma che tu ti aspetti e non subito ho capito che quella poteva divenire un’occasione, appunto. Da allora ho iniziato un percorso nuovo, vincendo a Casalmaggiore e restando convinto che ogni allenatore abbia il proprio stile e abbia il dovere di restare fedele a quello, migliorandosi”.
Sul campionato ammette che grazie alla crescita della A1 e delle pallavoliste italiane che vi giocano, si ha la possibilità di creare un buon gruppo in grado di fare molto:
“Il livello del campionato aiuta la Nazionale e viceversa, perché l’Italia dà poi all’A1 giocatrici con tanta esperienza internazionale in più. Il budget delle squadre italiane magari non è ancora pari a quello dei club turchi, ma sono stati fatti sforzi importanti e le nostre formazioni hanno giocatrici in grado di fare la differenza ad alto livello. Da Casalmaggiore vincente del 2016 in poi mi pare che il cambio di tendenza ci sia stato e che la nostra pallavolo abbia raggiunto un livello più alto di competitività”.
Ultima battuta su Club Italia, che quest’anno disputa il campionato di A1:
“Sarà un campionato difficile, ma lo sapevamo: le abbiamo messe a competere contro i migliori ed è normale che facciano fatica e che non abbiano ancora espresso il loro potenziale. C’è un grandissimo margine di miglioramento. E’ fondamentale che queste ragazze sfruttino questa occasione per giocarsela sempre, fino all’ultimo punto, come del resto è accaduto anche contro una big come Novara”.
Intervista riportata da www.gazzetta.it
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